La regina guerriera di Brembilla
E un castello che fu spazzato via

di Sabrina Penteriani

C’era una volta una regina, una guerriera audace e spietata. Seminava il terrore tra i suoi nemici e nessuno poteva sconfiggerla. Da questo leggendario personaggio prende il nome Castel Regina

C’era una volta una regina, una guerriera audace e spietata. Seminava il terrore tra i suoi nemici e nessuno poteva sconfiggerla. Da questo leggendario personaggio prende il nome Castel Regina, località sopra Brembilla, a 1.400 metri di quota.

Sulla cima non è rimasto quasi nulla: un blocco di roccia, che forse un tempo è stato un basamento. E poi, nello spazio antistante, c’è una specie di conca circondata da pietre squadrate che a un osservatore attento possono ricordare un cortile circondato da spesse mura. Da lì si domina la valle, la vista è formidabile: anche per questo è un luogo apprezzato dagli escursionisti che frequentano la zona.

Eppure un castello c’era davvero nel 1300, ai tempi delle lotte tra guelfi e ghibellini. Lo dicono i documenti rintracciati dagli storici locali, e i numerosi reperti ritrovati sul posto, ancora in fase di studio: frammenti di ceramica, punte di freccia e di balestra, attrezzi, perfino uno strumento musicale d’osso.

Secondo il racconto popolare, a punire la fiera regina fu la sua smisurata ambizione: si trovò davanti un re potente e ricco, che possedeva una preziosa corona e un vitello d’oro. Lei volle impadronirsi di entrambi, lo sfidò, lottò duramente e alla fine vinse. Ma il vitello era un simbolo religioso e il re, prima di morire, lanciò una terribile maledizione. Così la guerriera, tornata alla sua fortezza, fu colpita dalla furia degli elementi: lampi, tuoni, fulmini, finché la terra si aprì per inghiottirla, insieme al castello e ai soldati.

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