Il cantore di Peia come Fitzcarraldo
alla conquista del Brasile nell’Ottocento

Gianbattista Gherardi

La sua storia rievoca quella di Fitzcarraldo, il «sognatore» della foresta amazzonica raccontato da Werner Herzog nel film del 1982. Se anche voi avete vicende enigmatiche o luoghi dimenticati da segnalare scrivete a: [email protected]

La sua storia rievoca quella di Fitzcarraldo, il «sognatore» della foresta amazzonica raccontato da Werner Herzog nel film del 1982. Esattamente due secoli fa un cantante lirico bergamasco, Giovanni Francesco Fasciotti di Peia, dopo aver raccolto fama e trionfi nei teatri di tutta Italia, valicò l’Oceano Atlantico per cantare nelle capitali del Sudamerica. Era nato nel 1750 in una delle quattordici contrade che formano in Val Gandino l’abitato di Peia. Un’area certamente periferica, ma non del tutto estranea (in particolare la vicina Gandino) al mondo culturale di allora.

Fasciotti era uno degli ultimi «evirati cantori», acclamato a Pisa, alla Scala di Milano e al San Carlo di Napoli. A Bologna fu «esentato da tutte le spese per l’ingresso nell’Accademia Filarmonica», mentre a Torino fu al servizio del principe Camillo Borghese. Era noto «per l’espressione, la flessibilità e la perfetta intonazione». Nel dizionario Biografico degli Italiani Treccani (1995, vol. 45) si ipotizza per Giovanni Fasciotti un ritiro dalle scene nel 1815, quando «non si hanno più notizie dell’attività artistica del cantante, né si conoscono altri particolari della sua vita».

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