Il campanile millenario di Treviglio
Dalla cima scandivano le notizie

di Fabio Conti

«Nell’entrar della chiesa a man sinistra ergersi da’ fondamenti si vede un campanile che con l’altezza di 125 brazza pare che s’asconda nelle nuvole». Se anche voi avete vicende enigmatiche o luoghi dimenticati da segnalare scrivete a: [email protected]

«Nell’entrar della chiesa a man sinistra ergersi da’ fondamenti si vede un campanile che con l’altezza di 125 brazza pare che s’asconda nelle nuvole». Era il 1647 e le altezze si misuravano ancora in braccia - o meglio, in brazze - quando Emanuele Lodi, nella sua «Breve storia delle cose memorabili di Treì», descriveva con queste parole il campanile di Treviglio.

E se all’epoca la sua altezza era ancor più impressionante rispetto al giorno d’oggi, quando le moderne strumentazioni ci fanno affermare con precisione millimetrica che la sommità si trova a 62 metri e 42 centimetri, il mistero che avvolge la sua costruzione resta fitto e denso di quello stesso fascino che Lodi trasmetteva in quella poetica immagine della torre che si perde tra le nuvole.

Secondo la tradizione il campanile di Treviglio venne costruito a partire dal 30 agosto del 1008, dunque oggi avrebbe la bellezza di mille e sei anni. Ma è proprio così? Ovviamente non è semplice dare una risposta a questa domanda. Dalla sua sommità venivano scandite le «grida»: notizie sulla vita e sulla morte dei trevigliesi, ma anche su incendi, minacce, temporali in arrivo. Tutto veniva comunicato dal campanile, un po’ come fosse un antesignano dei moderni organi di stampa.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 29 luglio

Se anche voi avete vicende enigmatiche o luoghi dimenticati da segnalare scrivete a: [email protected]

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