Finanziamenti a fondo perduto, scopriamo come ottenerli
«Per ottenere i finanziamenti agevolati abbiamo puntato sui temi che fanno la differenza». Ci racconta così la sua storia - nella videointervista che segue - Claudio Rimoldi, presidente della Vito Rimordi Spa, uno degli imprenditori che ha partecipato al webinar di Skille del 16 marzo.
L’appuntamento è stata l’occasione per presentare i bandi Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e destinati a:
- transizione digitale e verde
- sviluppo del commercio elettronico all’estero
- la partecipazione a fiere e mostre internazionali
Si tratta di fondi per il rilancio delle nostre aziende, in arrivo anche grazie all’Unione Europea e al Piano nazionale di ripresa e resilienza: per questa grandissima occasione, che offrirà alle imprese una importante opportunità per crescere e guardare al futuro, occorre farsi trovare pronti.
Ed è proprio per questo motivo che SKille, ormai da più di un anno, propone appuntamenti gratuiti online: webinar con cadenza mensile in collaborazione con gli esperti di Europartner Milano, società specializzata nell’assistere le aziende alle prese con la finanza agevolata, per presentare i nuovi bandi in arrivo e per rispondere a tutte le domande dei partecipanti.
Un’occasione importante per familiarizzare con le novità in arrivo e scoprire i trucchi per riuscire a centrare l’obiettivo di ottenere i finanziamenti.
La storia di successo della Vito Rimoldi Spa
Meccanica di precisione per nicchie di mercato ad alto valore aggiunto, con costanti investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo. Sono le caratteristiche che contraddistinguono la Vito Rimoldi, una Spa con sede a Legnano e sito produttivo a Busto Arsizio, una cinquantina di dipendenti e un fatturato di oltre 10 milioni di euro, il 60% del quale dato dall’export.
Numeri importanti per una realtà nata nel 1940 grazie a chi le ha dato il nome, e che sino ad una quarantina di anni fa aveva soltanto un dipendente.
Guarda la videointervista a Claudio Rimoldi
«Con alla guida mio padre Vito - ci ha raccontato Claudio Rimoldi, presidente della Vito Rimordi Spa - inizialmente l’impresa si occupava della vendita e commercializzazione di articoli in cuoio (materiale allora in voga). Negli anni si è evoluta in base ai materiali utilizzati dall’industria. Nel 1979 papà si è ammalato gravemente, gli siamo subentrati io (avevo 19 anni) e mia sorella Gabriella (23enne, socia e nel dda dell’azienda). Grazie all’esempio e ai consigli di papà abbiamo dato un nuovo impulso all’attività».
«Negli anni abbiamo sostituito il cuoio con materiali sempre più hi-tech, specializzandoci nella produzione di articoli tecnici per i settori dell’arredamento, dell’automotive, del condizionamento, del riscaldamento e degli elettrodomestici. Abbiamo incrementato l’attività all’estero, soprattutto negli ultimi 15 anni, cercando di focalizzarci su nicchie di mercato molto specifiche, dove sviluppare maggiormente le tecnologie, grazie a collaborazioni con centri di ricerca universitari e cercando clienti molto esigenti. Abbiamo sviluppato tecnologie che già conoscevamo ma non convenzionali, e questo ci ha consentito di raggiungere risultati di un certo rilievo».
Molta attenzione anche ai finanziamenti
La Vito Rimoldi è sinonimo di precisione, ma anche di attenzione alle opportunità date non solo dal mercato produttivo. «Siamo sempre animati dall’ottimismo e dalla voglia di intraprendere - spiega Claudio Rimordi -, prestando molta attenzione anche ai finanziamenti dati all’industria a livello statale e regionale. Nel nostro piccolo abbiamo sempre avuto una grande propensione ad investire, con un’attenzione anche alle offerte date dalla finanza agevolata, che è diventata più cospicua negli ultimi anni, con risorse statali e regionali. Per noi è stato fondamentale conoscere Europartner, un team di esperti della finanza agevolata, grazie alla quale siamo riusciti ad ottenere alcuni finanziamenti a fondo perso che francamente non pensavamo di riuscire a portare a casa».
«Nel corso del 2021, per la solidità patrimoniale delle imprese esportatrici, abbiamo ottenuto da Simest (società del Gruppo Cassa depositi e prestiti controllata per il 76% da Sace e il restante da un nutrito gruppo di banche italiane e associazioni imprenditoriali ndr) 600 mila euro di agevolazione (240 mila a fondo perso, gli altri 360 mila quale finanziamento agevolato senza garanzie).
Per l’anno in corso abbiamo ottenuto sempre da Simest (per la transizione digitale) altri 300 mila euro (il 25% a fondo perso, il restante 75% tramite finanziamento agevolato senza garanzie)».
Servono buoni progetti e buoni partner
«Per chi come me in oltre quarant’anni che fa impresa non aveva mai ricevuto nulla in regalo, ottenere tali fondi è stato come vivere un sogno, un sogno che però si è avverato. È chiaro che per arrivare a ciò sono necessari dei buoni progetti e dei partner molto competenti e affidabili, come nel nostro caso Europartner. Avere al proprio fianco un team di professionisti che ti informano sulle opportunità date dai bandi e dalla finanza agevolata, e che ti affiancano e ti consigliano lungo tutto l’iter, è qualcosa che cambia in meglio la vita della tua impresa».
Rimoldi elenca i temi vincenti che hanno consentito di portarsi a casa delle risorse fondamentali per lo sviluppo dell’azienda, aprendo nuove prospettive internazionali. «Per ottenere i finanziamenti abbiamo puntato sui temi che fanno la differenza, quali la ricerca, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale - sottolinea Rimordi -: temi verso i quali la Vito Rimordi Spa ha sempre investito molto».
Campioni di riciclo, di risparmio e attenti all’ambiente
« Oggi ricicliamo oltre il 70% dei rifiuti che produciamo, ma il nostro obiettivo è di arrivare al 90%. Siamo dotati di impianti d’illuminazione a led che ci consente di risparmiare oltre il 70% di energia elettrica. Il nostro stabilimento di Busto Arsizio è dotato di impianto geotermico in grado di riscaldare più di 4.500 mq di capannone e gli uffici.
Investire e ottenere a nostra volta degli investimenti dallo Stato e dalla Regione su tali temi, che determinano poi un ciclo virtuoso per l’efficienza della nostra produzione, è semplicemente fantastico. È chiaro che nessuno ti regala niente, ma noi i progetti li mettiamo a terra indipendentemente che ci possano poi essere o meno delle agevolazioni. Realizziamo progetti perché abbiamo la sensibilità (tipica delle Pmi) sui temi dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità, dell’industria 4.0».
Iter selettivo, servono professionisti
Chiediamo a Rimoldi quali consigli si sente di dare agli imprenditori che non hanno ancora pensato ai bandi e alla finanza agevolata, oppure ne conoscono i pregi, ma sono intimoriti dall’iter che appare spesso ancora troppo impervio. «Con tutta l’umiltà del caso - prosegue Rimordi -, consiglio di fare dei veri progetti innovativi, senza “mascherarli” con tematiche finte.
Si deve investire in innovazione e sostenibilità ambientale in ogni caso, senza aspettarsi che arriveranno dei soldi e dei finanziamenti agevolati in automatico, perché, indipendentemente da ciò, sono investimenti che fanno crescere l’azienda.
Fondamentale avere un buon progetto e un buon team di professionisti competenti e di fiducia: con questo mixer ci sono molte più probabilità di portarsi a casa delle risorse finanziarie in grado di far cambiare marcia all’azienda. Soprattutto nei bandi europei è fondamentale avere dei professionisti al fianco, perché in qual caso c’è da spaccarsi la testa, l’iter è molto complicato e (giustamente) terribilmente selettivo».
Per rivedere il webinar e scaricare tutta la documentazione presentata dagli esperti di Europartner è disponibile questa pagina
Finanziamenti fino al 100% (25% a fondo perduto)
Tutt’e tre i bandi di cui si è parlato prevedono la possibilità di finanziare - senza garanzie, quindi senza la trafila che normalmente si deve affrontare per un prestito di altro tipo - fino al 10 per cento delle spese, con massimali che vanno da 150 fino a 300 mila euro.
Insomma l’obiettivo è quello di dare alle imprese che si aggiudicheranno i finanziamenti armi molto affilate per guadagnarsi spazio sui mercati internazionali. A questo si aggiunga il fatto, certo non secondario, che il 25% del finanziamento può essere corrisposto come contributo a fondo perduto. Quindi le imprese si aggiudicheranno i fondi dovranno restituire solo il 75% con tassi di interesse particolarmente bassi.
- «Così ho ottenuto i contributi ». Finanza agevolata , un imprenditore racconta
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