Finanza agevolata, istruzioni per l’uso
Investire e credere nei bandi per continuare a innovare, essere all’avanguardia e conquistare, anche con il digitale, importanti quote di mercato. Il tutto grazie ai finanziamenti agevolati, compresi quelli (tanti) a fondo perduto.
È quanto ha fatto sin dagli anni ’90 la “Fulvio Garavaglia & Co”, il “marchio” attuale rappresentativo di una dinastia di fornai artigiani nata nel lontano 1890 per opera di Luigi Garavaglia e poi proseguita, passandosi il testimone (o, per meglio dire, gli impasti) da padre in figlio sino ai giorni nostri.
La storia di Garavaglia è emblematica della capacità di sfruttare la finanza agevolata per portare a casa finanziamenti che consentono di crescere restando sempre al passo coi tempi.
Si aprono due bandi regionali
Un’occasione che in questi giorni si ripresenta grazie a due bandi della Regione e destinati all’efficientamento energetico, declinato in ogni sua possibile forma.
Il primo è destinato, per spese già sostenute o in corso, alle micro e piccole imprese lombarde dei settori commercio, pubblici esercizi e servizi: del bando “Investimenti per la ripresa 2022, linea efficienza energetica” abbiamo parlato in questo articolo.
Del “Bando investimenti per la ripresa 2022: linea efficienza energetica del processo produttivo delle micro e piccole imprese artigiane”, destinato a spese in programma ma non ancora sostenute, abbiamo invece parlato in quest’altro articolo.
Guarda il tutorial
A entrambi i bandi è dedicato un tutorial che abbiamo pubblicato, con approfondimenti e spiegazioni dettagliate. Il videotutorial è stato realizzato come di consueto in collaborazione con gli esperti di Europartner Milano, specializzati proprio nell’assistere le aziende alle prese con bandi e finanza agevolata.
Quando partecipare ai bandi è una tradizione di famiglia
Il signor Luigi Garavaglia iniziò costruendo un forno a legna nel cortile attiguo alla sede attuale a Inveruno, nel milanese. L’impasto del pane il signor Luigi lo preparava a casa per poi portarlo al forno per la cottura.
I due figli di Luigi, Carlo e Andrea, continuarono l’attività paterna ma gestendo ciascuno un proprio forno. Il ramo dei “Garavaglia” che ha continuato l’attività di panificatori discende da Andrea e al figlio Guido Silvio che, pur continuando a svolgere l’attività di fornaio, ha impresso una prima svolta imprenditoriale all’attività paterna, aprendo nel 1927 un negozio di vendita.
Nel 1959 la gestione dell’attività passa al figlio Attilio e attualmente l’azienda è gestita da Fulvio e dalla moglie Giovanna, insieme ai figli Sara e Lorenzo, con la collaborazione di una quindicina di dipendenti, che si danno il cambio nel laboratorio storico e nei quattro negozi dell’attività: alle sede storica di Inveruno si sono infatti aggiunti nel tempo altri tre negozi a Magenta, Arconate e Buscate, tutti nel Milanese (www.anticofornogaravaglia.it).
Nell’intervista il racconto dei bendi conquistati
Nel 2010 Regione Lombardia ha insignito il Panificio Pasticceria Garavaglia Fulvio come “Storica attività”. Nel 2013 l’azienda ha ricevuto il premio “Milano Produttiva” e nel 2016 il premio “Negozi di Valore” istituito sempre dalla Regione Lombardia.
Una bella storia imprenditoriale, che, come dicevamo, è stata possibile anche per la lungimiranza dei coniugi Giovanna e Fulvio; in particolare della signora Giovanna, la prima ad intuire che con i finanziamenti dei bandi pubblici (in particolare di regione Lombardia), l’attività sarebbe decollata.
«È una storia che si tramanda da sei generazioni - racconta Lorenzo Garavaglia, socio dell’impresa storica -, e che ha avuto una forte accelerata grazie a mio padre Fulvio e a mia madre Giovanna, che negli anni ’90 sono riusciti a far ‘decollare’ l’attività, facendola passare da un piccolo e tradizionale negozio di paese ad una solida realtà che conta oggi quattro negozi, con una rivendita dei nostri prodotti a numerose realtà del settore».
«Negli anni ci siamo sempre adeguati alle richieste/esigenze del mercato, ampliando non solo i punti di produzione e vendita, ma anche il menù dei prodotti, in particolare nella pasticceria/biscotteria, con le lavorazioni che il mercato richiede: il mondo della panificazioni oggi è totalmente diverso da quello dei decenni scorsi».
L’accelerazione, quasi prorompente, la “Garavaglia Fulvio” l’ha messa in atto la prima volta a metà degli anni Novanta, «quando dell’amministrazione se ne occupava nostra madre Giovanna - ricorda il figlio Lorenzo -. Grazie a Europartner (gruppo con sedi a Milano, Brescia e Genova specializzato nell’individuare le migliori soluzioni finanziarie per le imprese, selezionando per loro le migliori opportunità di finanza agevolata ndr) mia madre capì che con i bandi avremmo potuto incrementare la nostra attività».
Alla conquista di un bando dopo l’altro
«Supportata da Europartner, iniziamo a portarci a casa diversi bandi di Regione Lombardia per il rinnovo dei nostri macchinari. Quando è toccato a me prendere in mano l’amministrazione, ho seguito l’esempio di mamma e ho puntato sui bandi, sempre affiancato da Europartner. Negli anni abbiamo ottenuto un sacco di finanziamenti stanziati da Regione Lombardia, Camera di Commercio e altri enti».
«In questo modo siamo riusciti a stare al passo con le tecnologie, investendo fortemente e costantemente in macchinari all’avanguardia di buona generazione. Solo negli ultimi tre anni abbiamo partecipato a sei bandi, portandone a casa cinque (oltre l’85%) tra cui diversi a fondo perduto, per un importo complessivo (solo per i fondi perduti) pari a oltre 150mila euro».
Chiediamo a Lorenzo Garavaglia di farci qualche esempio di bando a cui hanno partecipato. «Il primo esempio che mi viene in mente - spiega Lorenzo - lo devo ad un amico che, in un tardo pomeriggio, mi informò di un bando (CONneSSi - CONtributi per lo Sviluppo di Strategie digitali) che “apriva” alle otto di mattina del giorno dopo».
«Con quei soldi ho rifatto tutto il sito per l’e-commerce. Non mi ha cambiato la vita, lo avrei fatto comunque, però con il bando mi è costato zero. Nelle settimane seguenti cominciarono ad arrivare ordinativi un poco ovunque: ora vendiamo panini, pasticcini e torte anche nel Sud Italia».
Ora tocca all’efficientamento energetico
L’ultimo bando su cui si stanno muovendo a Inveruno riguarda l’efficientamento energetico del sito produttivo e del ciclo produttivo. «Grazie ai contributi regionali cambieremo tutto l’impianto Led a basso consumo e introdurremo nuovo pompe di calore e caldaie di ultima generazione - osserva Lorenzo -. Le imprese non possono usufruire dei vari bonus destinati ai cittadini (esempio, il superbonus 110%) ma possono utilizzare i bandi, che ricalcano in linea generale quelli destinati ai privati».
«In pratica consentono di pagare la metà delle spese sostenute per restare all’avanguardia, ammortizzando in pochissimo tempo i costi. Anche i bandi precedenti di Regione Lombardia contenevano una parte riguardante l’efficienza energetica: a noi sono serviti ad esempio per investire in nuovi macchinari, forni e celle. In queste operazioni alla fine siamo tutti molto contenti: la Regione perché abbassa i consumi e l’inquinamento, tutelando i cittadini; noi perché siamo sempre all’avanguardia pagando la metà dei costi sostenuti per innovare l’attività».
«I bandi? Partecipare ne vale veramente la pena»
Insomma, l’attività artigianale nata alla fine del 1800 ha oggi lo sguardo di una nuova generazione di imprenditori che sa proiettarsi nel futuro. Chiediamo all’ultimo (in ordine di entrata temporale) dei Garavaglia “fornai dal 1890” qualche consiglio per chi magari non conosce ancora le opportunità date dai bandi, oppure ne ha sentito parlare ma pensa che sia cosa riservata alle sole ‘big’ del mercato.
«Chi, come noi, è un artigiano - sottolinea Lorenzo -, si impegna per fare degli ottimi prodotti e dare degli ottimi servizi; il che significa che non è una nostra priorità avere anche la dimestichezza con le rendicontazioni, le poste elettroniche certificate, i bandi e la burocrazia in generale. Però la nostra esperienza ci ha insegnato che è importante partecipare ai bandi, perché ne vale veramente la pena: se si hanno buone idee, si hanno le carte in regola e si vuole innovare, i soldi arrivano, e spesso a fondo perduto».
«Si può fare come abbiamo fatto noi, rivolgendosi a esperti del settore che sanno consigliare e seguirti passo dopo passo sino all’ottenimento dei contributi. C’è (com’è giusto che sia, quando si ha a che fare con dei professionisti) una commissione da pagare, ma si tratta di percentuali minime rispetto a quanto poi si riesce a ottenere, soprattutto nei casi del fondo perduto. È importante sapere su quali carte è bene puntare per far crescere e innovare l’azienda, individuando i bandi adeguati. Ultimamente ci sono ad esempio bandi ottimi dedicati alle imprese “al femminile”, ma ce ne sono davvero tanti e tutti molto importanti: bisogna solo farsi avanti».
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