Gli artisti che decorarono le grotte di Lascaux le usavano già nel paleolitico per far aderire stabilmente il colore alle pareti rocciose, gli egizi se ne servivano per realizzare i papiri, greci e romani per riparare il vasellame rotto. Allora le colle erano di origine vegetale o animale, preparate con albume d’uovo, cera o farina, ma anche con resine delle piante o scarti della macellazione. Solo dopo il 1930, con lo sviluppo dell’industria chimica, sono nate le colle sintetiche, benché il primo brevetto per una colla risalga al 1750.
«Negli ultimi anni si è evoluta soprattutto la modalità di applicazione delle colle: si è passati, infatti, da sistemi artigianali a un’automazione industriale sempre più performante», spiega Giancarlo Boffi, amministratore delegato di Tieng Srl, Tecno Incollaggi Engineering, azienda di Zanica che produce impianti per l’incollaggio dal 1993, sia per il settore del packaging sia per altri comparti, quali l’automotive, l’industria del legno e degli elettrodomestici.
Applicazione efficiente
«Migliorare questo processo – continua Boffi – significa conoscere profondamente la materia prima colla per essere in grado di sfruttarne in modo ottimale le caratteristiche fisiche e chimiche, ma è altrettanto essenziale renderne efficiente l’applicazione per ottenere le massime performance». Tieng, fondata dalla famiglia Boffi, quest’anno è stata acquisita da Grifal, l’azienda di Cologno al Serio leader nel mercato degli imballaggi ecologici.
Anche la varietà delle colle è cresciuta nel tempo, prodotte in funzione degli obiettivi di incollaggio richiesti, con un’intensa attività di ricerca e sviluppo portata avanti in ambito industriale. «Il settore che guida l’innovazione in questo campo è l’automotive – sottolinea Boffi – ma quello che si scopre facendo attività di ricerca in questo ambito viene poi applicato anche in settori diversi: grazie all’evoluzione tecnologica, prodotti incollanti considerati standard in un determinato settore trovano, infatti, campi applicativi completamente diversi».
Nel mondo del packaging in carta e cartone, che si distingue per la sua intrinseca ecocompatibilità, il processo di incollaggio è strategico. «Fondamentale è ottenere un ottimo incollaggio con una percentuale di colla minima rispetto alla quantità di prodotto finito, per non andare a incidere negativamente sulla riciclabilità della carta», fa presente Boffi.
Tieng ha sviluppato con Grifal gli impianti per l’applicazione di adesivi utilizzati sulle linee di produzione cArtù®, una tecnologia in grado di ondulare e incollare in linea la carta con elevate velocità produttive, utilizzando grammature di colla minime.
Materiali riciclabili
«Sono nati così – racconta Boffi – materiali per l’imballaggio innovativi totalmente riciclabili come cArtù® e cushionPaper™, in grado di sostituire le plastiche espanse per l’imballaggio di protezione. Per questo comparto si tratta di un’innovazione importante: mentre prima il cartone ondulato serviva solo per realizzare contenitori o separatori, ora, invece, può essere impiegato per la protezione dei prodotti durante il trasporto».
Sulla spinta dell’incremento esponenziale delle vendite tramite e-commerce, il comparto del packaging è in continua crescita. Ma anche l’attenzione all’ambiente aumenta, tanto che si sta allargando l’uso di colle “hot melt”, derivate da resine delle piante. «Nell’ultimo mese – annuncia con orgoglio l’amministratore delegato di Tieng – abbiamo stretto un accordo con un produttore di colle per formulare e processare una colla “hot melt” a base puramente vegetale. Un obiettivo ambizioso, che contiamo di raggiungere nel 2022».
Colle al posto di agganci meccanici
Le colle sono sempre più impiegate in sostituzione di componenti meccanici tradizionali meno performanti, agganci spesso di grandi dimensioni e dal peso elevato. Molto più leggera, la colla assolve la stessa funzione, con un migliore rapporto costo-prestazioni e un minor consumo di materia prima. Una curiosità: la colla più tenace al mondo è una secrezione del batterio acquatico Caulobacter crescentus, che si attacca a rocce e pareti.
Welfare, premio a Grifal nell’anno del Covid
Grifal ha ricevuto l’Happily Welfare Badge, che certifica l’impegno verso i collaboratori, anche in un anno del tutto particolare come il 2020. La politica di welfare di Grifal, nel rispetto dei valori dell’azienda, abbraccia iniziative a supporto del benessere. Il premio di risultato può essere utilizzato in tutto o in parte come welfare aziendale. Una particolare attenzione, tra 2020 e 2021, è stata riservata alla tutela della salute: stipula di un’assicurazione per la copertura delle spese a seguito di eventuale contagio da Covid; disponibilità a titolo gratuito del vaccino antinfluenzale; stipula di convenzione con struttura sanitaria per effettuare test sierologico e tampone molecolare; disponibilità già comunicata a somministrare il vaccino anti-Covid in azienda.