L’acqua, fonte rinnovabile di energia e motore per garantire l’indispensabile servizio di erogazione dell’elettricità, necessita di tutela. Si tratta di una risorsa indispensabile, non solo per gli esseri umani, ma per l’intero ecosistema, fra cui quello fluviale.
Al fine di preservarla opportunamente, è stato introdotto nel 1989 il deflusso minimo vitale (Dmv nel seguito), ossia la quantità minima d’acqua imposta ai concessionari delle opere di presa per mantenere le condizioni di funzionalità e di qualità degli alvei dei fiumi, compatibilmente con un equilibrato utilizzo della risorsa idrica.
Al di là della norma, entrata in vigore più tardi, Italgen, società del Gruppo Italmobiliare, dedicata alla produzione e distribuzione di energia da fonte rinnovabile, rilascia Dmv dal 1990. Oggi, grazie a sofisticati sistemi per la misurazione e il monitoraggio telematico, l’azienda ne controlla i parametri in tempo reale. Le portate del Dmv sono periodicamente comunicate alla Regione e alla Provincia.
Alcuni dati sono trasmessi al server di Arpa Lombardia tramite un protocollo concordato e sono visualizzati dagli schermi della control room di Villa di Serio, da cui Italgen monitora le proprie centrali idroelettriche presenti in Lombardia, Piemonte e Veneto. I dispositivi di telemonitoraggio prevedono anche la segnalazione di eventuali anomalie, generalmente prevenute dall’azienda grazie alla sorveglianza costante della sala controllo.
Nuovo metodo in definizione
Con l’avvento della Direttiva Comunitaria del 2000 sono stati introdotti altri parametri ambientali, oltre a quello idrologico/matematico che prevede il rilascio del 10% della portata per il calcolo del Dmv. L’obiettivo è la salvaguardia ambientale dei corsi d’acqua a 360°. Da qui è nato il concetto di Deflusso ecologico (De nel seguito), di fatto una declinazione più estesa e completa del Dmv. Applicando una formula, si prevede di destinare un volume d’acqua maggiore, affinché l’ecosistema continui a prosperare e a fornire tutti i servizi necessari. Il De prevede che, in ogni sezione di un corso d’acqua, la portata che transita abbia caratteristiche di naturalità, mantenendo valori non inferiori a quelli necessari al fiume per mantenere buone qualità ecologiche. In sostanza, un Dmv migliorativo a livello di quantità di risorsa idrica prelevata.
L’energia da fonte rinnovabile prodotta dalle centrali idroelettriche di Italgen viene venduta al Gestore dei Mercati Energetici (Gme).
Priorità alle fonti rinnovabili
Durante il periodo di lockdown si è registrata una riduzione dei consumi elettrici, dovuta alla sospensione delle attività di molte aziende, notoriamente energivore. Italgen, comunque, ha continuato ad immettere energia in rete, perché le produzioni da fonti rinnovabili hanno priorità di dispacciamento rispetto a quelle da fonti fossili.
Italgen restituisce l’acqua più pulita rispetto a quella raccolta presso le opere di presa, che precedono l’ingresso in centrale. La risorsa captata in entrata contiene spesso rifiuti e fogliame. Il quantitativo dei materiali dipende dall’andamento idrico del fiume. In caso di maltempo le piene trascinano a valle quanto raccolto. L’azienda, attraverso appositi sgrigliatori, provvede a ripulire l’acqua, a turbinarla e ad immetterla nuovamente nei fiumi più pulita, a tutela dell’ecosistema, sostenendo i costi dello smaltimento.