L’impatto ambientale come criterio di scelta
Computer, monitor, server o smartphone totalmente recuperati e ricondizionati, imballati in packaging di cartoni eco-sostenibili e distribuiti solo attraverso partner locali che utilizzano mezzi green.
Il parametro della sostenibilità guida la scelta non solo delle imprese fornitrici di componenti di un processo o di un prodotto industriale a impatto zero o quasi.
Essere green non basta più per una sola industria se poi a monte o a valle il valore della sostenibilità viene perso o compromesso dai propri fornitori. L’impact ambientale arriva a governare anche la scelta di partner e imprese della propria filiera distributiva, chi fornisce gli imballaggi e chi consegna il prodotto finale. Se poi l’impresa in capo alla catena è responsabile per i prodotti di un percorso di economia circolare il risultato si trasforma anche in modello di riferimento.
La partnership messa in campo da due aziende bergamasche, eco-rete e Grifal , rispecchia questo percorso. La prima realtà, sede a Boltiere, è leader nei processi di ricondizionamento dei prodotti hardware e prodotti It (personal computer, apparecchiature elettriche ed elettroniche come server e componenti di telefonia) che diversamente verrebbero smaltiti come rifiuti elettronici (Raee) e che invece vengono rimessi a nuova vita solo al termine di un processo di recupero, ricondizionamento e verifica di ogni loro funzionalità.
Il valore di prodotti arrivati a fine vita
Dall’altra il gruppo Grifal, società quotata all’Aim Italia e impresa leader nell’innovazione del packaging industriale attraverso cartone e materiali completamente riciclabili e che abbatte le emissioni di CO2. Insieme sono i garanti di una catena di produzione, fornitura e di distribuzione ad altissimo processo e contenuto di sostenibilità.
Un percorso iniziato da almeno quindici anni, quando eco-rete inizia a occuparsi di prodotti IT ricondizionati per allungare la vita delle apparecchiature elettroniche, il primo passo verso la tutela dell’ambiente. Poi l’alleanza con gli imballaggi Grifal, il cui contributo ha permesso di chiudere quasi per intero il cerchio della sostenibilità.
«Oggi eco-rete è la prima azienda italiana del mercato B2B nella vendita di prodotti ricondizionati – spiega Andrea Menalli, fondatore dell’azienda –. E dal 2004 distribuiamo in Italia e in Europa apparati ricondizionati garantiti: si tratta di prodotti usati, sottoposti a numerosi test di funzionamento che garantiscono tutte le funzionalità delle macchine nuove. Solo se rispettano tutti i parametri funzionali, i nostri tecnici IT specializzat i li certificano “ricondizionato eco-rete”. Solo così hanno la garanzia standard di 1 anno con possibilità di estensione fino a 3 anni».
Il ricondizionato è basato sul recupero e riuso di un prodotto arrivato a fine vita, il primo pilastro dell’economia circolare, diminuendo così l’impatto sull’ambiente. «Le apparecchiature elettroniche costituiscono circa il 6% dei rifiuti totali nel mondo – spiega Menalli – e si va dai server, agli storage, agli strumenti di networking, alla telefonia IP, memorie, Hdd, Ssd, a tutte le parti di ricambio, laptop e desktop» . La scelta di un’apparecchiatura ricondizionata è quindi una scelta eco-sostenibile. «La sostenibilità sta sempre più confermandosi motore della transizione ecologica, con la più alta prospettiva di crescita economica – spiega Menalli –. E nuovi stili di consumi, anche nel mondo business, si stanno proprio dirigendo verso prodotti e tecnologie ricondizionati».
Corrieri “verdi” per la distribuzione
Tutela dell’ambiente, responsabilità sociale e trasparenza della governance aziendale: «In questa direzione e coerenti con il nostro purpose – specifica Menalli –, abbiamo scelto di rendere tutta la nostra filiera sostenibile. Per farlo lavoriamo in partnership con imprese che condividono con azioni concrete e verificabili un approccio sostenibile.
La catena green parte dai nostri fornitori, che selezioniamo sulla base di criteri rigorosi di sostenibilità, passando dal nostro prodotto ricondizionato, fino alla partnership con Grifal grazie alla quale il nostro IT ricondizionato viene imballato con il nuovo cartone brevettato cushionPaper Wrap, materiale ondulato che supera la sfida della sostenibilità con i più comuni prodotti d’imballaggio, dalle plastiche al cartone tradizionale . A parità di volume, cushionPaper Wrap taglia le emissioni di anidride carbonica, CO2, viene recuperato per tornare materia prima seconda, e riduce fino al 70% la quantità di carta necessaria per avere un foglio di cartone ondulato.
«Ma non ci fermiamo qui – conclude Menalli –. Per spedizioni e distribuzioni facciamo accordi solo con corrieri che garantiscono la consegna con mezzi elettrici, completando così l’intera filiera in chiave sostenibile, un altro elemento portante della nostra propensione alla sostenibilità come modello di business senza compromettere la crescita dell’azienda».
Sostenibilità e Covid: come sono cambiate le filiere
Una catena di fornitura che si è accorciata
La crisi di approvvigionamenti e di interruzione delle forniture, indotta prima dall’emergenza sanitaria e ora dalla carenza di materia prime, ha spinto le imprese a scegliere partner sempre più vicini alla produzione.
La distanza media della catena scende a 50 chilometri
Il tema della prossimità diventa quindi centrale: la metà delle transazioni nel dopo Covid, secondo una recente survey, sono riconducibili a imprese più distanti fra loro di 50 chilometri.
La diversificazione delle politiche di approvvigionamento
Le difficoltà di mercato e legate alla crisi sanitaria sta ridefinendo le strategie facendo preferire la dimensione territoriale o nazionale dei partner. Altra novità: torna a riempirsi anche il magazzino.
Il territorio come leva per attrarre investimenti
Le catene di fornitura che si accorciano possono arrivare ad attirare risorse finanziarie per nuovi insediamenti il cui obiettivo è di impedire che in futuro si possa arrivare a nuove interruzioni.
La diversificazione anche della catena di fornitori
Non solo paesi e mercati. Ma anche revisione delle strategie e nuove scelte per individuare anelli della fornitura differenti per ridurre il rischio di interruzione e soprattutto il livello di dipendenza.
Criteri di scelta: sostenibilità e maturità digitale
Sono cambiati i parametri di scelta dei partner della catena. L’impresa capo-filiera valuta sempre più la priorità, le competenze, la maturità digitale e il livello di sostenibilità dei processi nella scelta dei partner.
Fondatore e amministratore delegato dell’impresa «eco rete»