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Ecco cosa rende un’impresa attrattiva per i giovani talenti

Articolo. La storia di Easytech, azienda bergamasca alle prese con la ricerca di profili professionali che non trova. Spesso però è anche responsabilità delle imprese, non sempre capaci di farsi trovare e rendersi appetibili agli occhi dei giovani migliori. Ecco quale strategia ha messo in campo.

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Il profilo dell’impresa perfetta: così sa essere attrattiva

AAA azienda attrattiva cercasi. I requisiti? Ambiente di lavoro performante, processi di crescita professionale, percorsi di formazione continua e progetti di lavoro innovativi. Completano il curriculum opportunità di conciliazione vita-lavoro, piani di welfare, benefit e di smart working.

È il profilo dell’impresa perfetta, quella capace di rendersi attrattiva agli occhi dei giovani talenti. Nel nuovo mercato del lavoro, le prospettive si sono ribaltate. Per contrastare il mismatch, il mancato incontro tra domanda e offerta, sono le aziende a dover comunicare il proprio valore. Altrimenti il rischio è di lasciarsi sfuggire figure professionali altamente qualificate. La difficoltà di reperire sul mercato i talenti è oramai un fenomeno globale, non solo italiano. Ancora prima di temere la fuga dei cervelli all’estero, quindi, è necessario invertire la corsa dei talenti verso i competitor interni. Come? Implementando una strategia che renda l’azienda interessante e desiderabile agli occhi dei potenziali nuovi dipendenti. Un processo che deve essere avviato ben prima della fase di recruitment e che dovrà proseguire anche completata la negoziazione.

Perché l’employer branding (l’attività di costruzione dell’identità d’impresa come luogo di lavoro interessante e come luogo d’esperienza accattivante per i potenziali candidati), per essere completamente efficace e consolidato nel lungo periodo, non deve concludersi nemmeno una volta che la nuova risorsa sarà integrata nel team. Dovrà, invece, sapersi trasformare in perfetto talent management per riaffermare la propria attrattività e conquistare il lavoratore giorno per giorno. È, dunque, una vera e propria strategia quella che deve mettere a punto l’azienda, partendo però da un nuovo punto di vista. L’impresa potrà costruire il suo piano partendo dalla domanda: «Cosa posso offrire a un giovane talento?». Lo stesso quesito che si è posta e a cui ha dato risposta, anzi le risposte, Easytech, azienda informatica di Suisio e Medolago.

Crescita, formazione, qualità della vita, ma anche sostenibilità dell’ambiente di lavoro: tutti elementi che non possono mancare in un piano attrattivo

Realtà giovane (è nata nel 2006), quasi cinquanta dipendenti con un’età media che non sfiora nemmeno i 30 anni, per sostenere la propria crescita, ha creato un proprio modello di employer brand e di talent management: «In un settore come il nostro è fondamentale rendersi attrattivi ai talenti – spiega Fabio Finazzi, Ceo di Easytech – Siamo convinti che per poterlo fare, sia necessario investire sull’azienda e sapersi comunicare, raccontare. È l’azienda che deve raggiungere i talenti e conquistarli, non il contrario». Easytech, un turnover quasi nullo, fondata anche da Alessandro Arioldi e Luca Antonio Bodini, lo sta facendo per potenziare il team: oggi cerca nuovi programmatori, figure tecniche dedicate ad attività di help desk e assistenza, oltre che specializzate nel marketing.

Motivare i talenti e dare una vision di crescita continua

È fatto di tante componenti e in continuo sviluppo. Il modello di Easytech per rendere l’azienda costantemente attrattiva per i talenti non si arresta mai. «Perché – evidenzia Fabio Finazzi, Ceo di Easytech – una volta conquistata la nuova risorsa e inserita nel team, l’impegno non deve mai venire meno. Anzi, inizia la sfida più impegnativa, quella di mantenere il talento motivato a restare».

 

Questo percorso di Easytech ha avuto come culmine l’inaugurazione del nuovo quartier generale di Suisio che si va ad affiancare alla base storica di Medolago, un investimento di oltre mezzo milione di euro: «Era prioritario garantire ai nostri dipendenti e ai potenziali nuovi collaboratori un ambiente di lavoro moderno, sostenibile e concepito sulle necessità del lavoratore e del suo benessere. Abbiamo chiesto a uno studio di architettura di creare un open space esposto alla luce naturale, con sistemi di abbattimento dell’inquinamento acustico interno, impianti di gestione della temperatura all’avanguardia, postazioni e strumentazioni ergonomiche». Seppur il team di Easytech sia suddiviso per aree di competenza (help desk, commerciale, programmatore e project management), nessuno ha postazioni assegnate, ognuno sceglie dove lavorare, anche all’esterno sulla terrazza immersa nel verde. «La flessibilità è totale, anche grazie a un piano di smart working che permette ai dipendenti di gestirsi al meglio – prosegue Finazzi -.È una delle componenti più importanti dell’attrattività di un’azienda, sapere rispondere al bisogno di un buon equilibrio tra vita privata e professionale».

Oggi per un’azienda è la parte più impegnativa, non solo per intercettare il profilo giusto ma anche per mantenere il talento motivandolo a restare

Ora si avrà un ulteriore ampliamento della sede, con un nuovo organigramma diviso in unit autonome e snelle. Assicurando percorsi di crescita: «Non solo di tipo verticale - prosegue il Ceo – ma anche orizzontale, soprattutto quando individuiamo competenze o attitudini che possono trovare la massima espressione e una migliore valorizzazione in altri settori. La crescita professionale, insieme a percorsi di formazione continua, sono tra gli elementi che rendono più attrattiva un’azienda. Sono gli stessi collaboratori a confermalo».

Ogni elemento di questa strategia, per Easytech, fa parte dell’impegno a garantire la massima condivisione con il collaboratore: «Significa mettere la persona al centro delle decisioni, e nelle condizioni di lavorare al meglio. Nel settore informatico, in cui la caratteristica principale dei collaboratori è la curiosità per l’innovazione, vuol dire adottare le ultimissime tecnologie per soddisfare il bisogno di essere sempre aggiornati, proporre formazione continua. Significa anche implementare tecnologie all’avanguardia, innovative, a partire dall’intelligenza artificiale». Il benessere passa anche attraverso focus group dedicati alle figure sottoposte al maggiore stress: «Incontri con psicologi che coinvolgono i tecnici dell’help desk, la prima interfaccia del cliente che necessita di aiuto. Oltre a ciò, promuoviamo stili di vita salutari, assicuriamo benefit. Manteniamo un clima lavorativo sempre positivo».

In questo processo di employer branding, il “fare” è solo una parte. Per renderlo realmente efficace deve essere raccontato: «L’azienda lavora anche sulla comunicazione – continua -. L’impresa deve sapersi raccontare, sfruttando ogni occasione, nel nostro caso a partire dall’adesione a Confindustria. Dalla partecipazione agli eventi alla diffusione di informazioni sul territorio, veicolando messaggi sui canali social e facendo networking fra aziende del settore». Perché, conclude Finazzi, «le imprese devono anche imparare a non rubarsi il dipendente, ma trovare insieme nuove modalità di valorizzazione dei talenti».

Ecco i talenti che non si trovano

  • Customer service e Help Desk
    Il settore Help Desk fornisce soluzioni ai problemi dei clienti, nel 90% immediatamente, nel 10% sul posto. Il monitoraggio proattivo anticipa il bisogno. Competenze soft skill.
  • Cyber security
    È il nuovo ambito di specializzazione destinato a crescere. Il reparto tecnico offre soluzioni e servizi per mantenere in sicurezza le informazioni e i dati del cliente conservati nei server. Competenza informatica.
  • Sviluppo software
    Programmatori ed esperti in gestione di software. Gli analisti programmatori realizzano applicazioni su misura del cliente. Competenza: Skill: linguaggio di programmazione.
  • Consulenza coding
    Una domanda di specializzazione in netta crescita fra le aziende. Implementazione nuovi moduli o customizzazione di software gestionali del cliente. Skill: linguaggio di programmazione.
  • Soluzioni cloud
    Alle aziende non dotate di infrastrutture, gli operatori di Easytech assicurano software applicativi e infrastrutture hardware. Figura competente: sistemista tecnico.
  • Infrastrutture di rete
    Dai device ai server: gli esperti di Easytech realizzano per i clienti anche infrastrutture molto complesse. In questo settore la figura competente è: sistemista tecnico.
Fabio Finazzi

CEO Easytech

Talk

La difficoltà di individuare nuovi talenti interessa in modo particolare il settore dell’Information Technology.
Perché?

La concorrenza tra le aziende è altissima e la disponibilità di figure professionali è più contenuta dell’offerta. Si tratta di profili che cambiano molto velocemente. Per questa ragione abbiamo deciso di far parte di un gruppo di lavoro impegnato a creare percorsi di formazione per creare le figure del domani. Insieme ad altre aziende, abbiano creato il percorso Ifts-Istruzione e formazione tecnica superiore per Junior System Administrator di Engim Lombardia. Ora stiamo mettendo a punto nuovi altri percorsi, sempre in sinergia con le altre aziende coinvolte, cercando di anticipare le esigenze del mercato del lavoro del futuro. Un modo anche per fare squadra con le altre imprese.

Quanto pesa la formazione interna nella strategia per rendere l’azienda attrattiva?

Moltissimo, un lavoratore a cui viene assicurato un percorso di formazione costante e specifico sulle sue competenze, si sente adeguato e motivato, sa di potersi esprimere e crescere insieme all’azienda. Questo vale in modo particolare nel nostro settore in cui i talenti sono caratterizzati da una grande curiosità e desiderio di restare costantemente aggiornati sulle ultimissime tecnologie.

Il turnover in Easytech è quasi a zero. Come riuscite a mantenere il collaboratore legato all’azienda anche dopo l’assunzione?

Mettendolo realmente al centro dell’azienda, creando un’organizzazione davvero su misura. Un lavoratore felice e coinvolto è anche più produttivo. E contribuire allo sviluppo del business è un altro elemento motivante per sentirsi parte di un team, una risorsa utile le cui competenze sono valorizzate e trovano la massima espressione.