Strategiche per la vitalità della filiera produttiva
Altre quattordici aziende sono diventate “Imprese Vincenti” perché giudicate strategiche per la vitalità della filiera produttiva di appartenenza e per l’impatto che hanno sul proprio contesto territoriale, capaci di affrontare la crisi insieme ai propri fornitori e di recuperare posizioni sul mercato facendo sistema.
La quinta tappa di “Imprese Vincenti 2021”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, si è concentrata proprio sulle filiere e sul territorio.
Giunto alla terza edizione, il programma Imprese Vincenti ha selezionato quest’anno 112 aziende concentrando l’attenzione sui fattori di successo delle Pmi nel particolare contesto economico segnato dagli effetti della pandemia.
Anche nella tappa dedicata a “Filiere e Territorio” sono state presentate 14 Pmi vincenti: AKU Italia (Treviso), Alas Meccanica (Bari), Antica Valserchio (Lucca), B&T Management (Ragusa), Bruno (Avellino), Calabra Maceri e Servizi (Cosenza), Enolgas Bonomi (Brescia), Eurofork (Torino), Hinowa (Verona), OMA (Perugia), Osai Automation System (Torino), Palazzani Industrie (Brescia), Sifar Placcati (Perugia) e Unifarco (Belluno).
Mancano ancora tre interessanti tappe per completare il percorso di Imprese Vincenti 2021.
Sostegno alle imprese, struttura portante del Paese
Per sostenere le filiere produttive Intesa Sanpaolo punta a sostenere in tutte le modalità le imprese che sono la struttura portante del Paese, proponendo soluzioni creditizie e consulenziali che guardino al futuro del Made in Italy. Prima banca a credere nelle potenzialità delle filiere produttive e nel sistema di relazioni tra capofiliera e fornitori, Intesa Sanpaolo ha lanciato già nel 2015 Programma Sviluppo filiere, grazie al quale le aziende che fanno parte di una filiera possono beneficiare del “valore” della capo-filiera, accedendo a finanziamenti in tempi e condizioni migliori in virtù dell’appartenenza ad una filiera.
Durante l’emergenza Covid-19 Intesa Sanpaolo ha potenziato il programma al fine di mitigare l’impatto dell’emergenza sulle piccole aziende di molte filiere produttive, destinando alle filiere italiane un plafond di 10 miliardi di euro di nuovo credito e unendo le proprie forze a quelle delle aziende a capo di una filiera produttiva, per aiutare le piccole e medie imprese eccellenti che ne fanno parte a superare le difficoltà causate dalla pandemia e avviare piani di rilancio e di crescita. Ad oggi Intesa Sanpaolo ha sviluppato più di 780 Filiere, con il coinvolgimento di oltre 19.000 Fornitori, per un giro d’affari complessivo che supera i 91 miliardi di euro.
Nella fotografia, da sinistra: Luca Severini direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo , Laura Vezzoli partner Bain & Company, Debora Rosciani giornalista e conduttrice Radio 24, Gregorio De Felice responsabile Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Anna Roscio responsabile Direzione Sales e Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, Alessandra Fornasiero co-founder Circularity, Marco Franco Nava direttore regionale Lombardia Sud Intesa Sanpaolo.
Le Pmi motore della ripartenza del Paese
Dall’avvio di Imprese Vincenti, nel 2019, sono state quasi 10.000 le imprese coinvolte nelle candidature, con un trend crescente di adesione, a conferma della vivacità delle Pmi e della voglia di partecipazione nonostante la fase di difficoltà connessa alla pandemia. Mentre l’edizione 2020 ha evidenziato la capacità delle imprese di gestire la fase di difficoltà e resistere alla crisi, Imprese Vincenti 2021 si concentra sul tema del rilancio e punta alla centralità del sistema delle imprese come motore della ripartenza del Paese.
Leve strategiche per questo obiettivo sono soprattutto quei fattori intangibili che rappresentano i driver della crescita del Paese, in linea con il Programma Motore Italia lanciato da Intesa Sanpaolo a marzo di quest’anno e riconducibili alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: capacità di innovare, digitalizzazione, sviluppo del capitale umano, progetti di transizione sostenibile, vocazione internazionale, legame con il territorio e capacità di sviluppare rapporti di filiera.
A questi fattori si aggiungono i settori delle imprese non profit – sempre più fattore di coesione sul territorio e veicolo della finanza di impatto - e dell’agroalimentare, comparto prioritario sul Pil del Paese e la cui centralità nell’equilibrio socio-economico è apparsa ancor più determinante durante la crisi pandemica.
Per affermarsi nel mercato serve il giusto partner
Il programma Imprese Vincenti si preoccupa di fornire strumenti per la crescita delle imprese. La Banca insieme ai propri partner mette a disposizione percorsi che aiutano ulteriormente le PMI ad affermarsi nel mercato interno e in quello internazionale, agendo sulla formazione, sull’innovazione e sulla digitalizzazione: confermata la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e i Partner Bain&Company, Elite, Gambero Rosso, Cerved e Microsoft Italia, a cui quest’anno si sono aggiunti Nativa, Circularity e Coldiretti.
Due i partner di progetto anche per la tappa dedicata a Filiere e Territori. Bain, al fianco di Imprese Vincenti fin dal suo lancio nel 2019, che ha contribuito con le proprie competenze ed esperienza di carattere industriale nell’identificazione e valutazione dei fattori critici di successo – tra cui sostenibilità, digitalizzazione e innovazione – che permettono alle imprese di competere al meglio nei mercati di riferimento.
Bain & Company inoltre supporterà una selezione delle imprese partecipanti attraverso il coinvolgimento in una serie di incontri focalizzati sulle principali tematiche di rilevanza strategica. CIRCULARITY, partner da questa edizione - società benefit e prima e unica piattaforma in Italia a mettere in rete tutti gli attori del processo di produzione, trasformazione e gestione degli scarti per avviare percorsi di economia circolare - fornirà alle “Imprese Vincenti” selezionate una prima valutazione del grado di integrazione della sostenibilità in azienda rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite, punto di partenza fondamentale per integrare la sostenibilità nella strategia di crescita aziendale e implementare processi di economia circolare nei cicli produttivi.
Circularity propone alle imprese la propria consulenza per formulare un piano strategico di sostenibilità ed elaborare le relative azioni operative. La valutazione di sostenibilità è propedeutica alla pianificazione e alla realizzare di una transizione verso l’economia circolare.
Aziende capaci di generare sviluppo
«Durante la pandemia vi sono state aziende che hanno continuato a valorizzare il made in Italy sia all’interno delle proprie filiere di riferimento, sia fuori dai confini nazionali, concentrandosi nello svolgere la propria attività in maniera sostenibile sul piano economico-sociale e ambientale. Imprese - dice Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo - che sanno quanto sia vitale il rapporto con i propri fornitori e che in virtù di una relazione di filiera hanno saputo adattare produzioni, reagire e resistere insieme ad altre aziende, generando direttamente o indirettamente un impatto positivo per il territorio».
«A queste imprese, vincenti innanzitutto perché generano sviluppo per se stesse e per il contesto socio-economico, Intesa Sanpaolo ha da tempo dedicato Programma Sviluppo Filiere, riconoscendo nelle filiere una risorsa distintiva tutta italiana che dà valore alla relazione tra imprese e fa tesoro del patrimonio di competenze di un territorio. Con l’emergenza Covid-19 abbiamo potenziato il programma destinando 10 miliardi di euro alle PMI di filiera, ma oggi è essenziale mettere a terra le risorse del Pnrr, perché sono le imprese che fanno sistema la vera leva per la piena attuazione degli obiettivi prefissati».
La tappa “Filiere e Territorio”, tutto sulle vincenti
Nella quinta tappa del digital tour, le 14 “Imprese Vincenti” a livello di Filiere e Territorio sono state presentate raccontandone storia d’impresa e scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo.
AKU ITALIA Srl - AKU è il marchio di un calzaturificio italiano che produce scarpe da montagna per alpinismo e trekking, per le attività venatorie e per il tempo libero a contatto con la natura. La qualità tecnica e l’affidabilità di ogni modello, sono garantiti da oltre 40 anni di esperienza nel settore calzaturiero, nel pieno rispetto dell’antica e ineguagliabile tradizione manifatturiera italiana e con un’attenzione speciale al tema dell’impatto ambientale, rispetto al quale da tempo l’azienda pone in essere iniziative concrete con il fine di contenere gli effetti della propria attività sull’ecosistema.
Sede: Montebelluna (Treviso) – Sito www.aku.it
ALAS MECCANICA Srl – Alas Meccanica è un’azienda nata nel 1976 che ha fatto del miglioramento, affidabilità e ricerca incessante della customer satisfaction il suo cavallo di battaglia. Core business è la realizzazione di alberi di trasmissione per macchine centrifughe multistadio su ingegneria del cliente in accordo a specifiche e standard internazionali. Lo stretto connubio tra esperienza decennale, cambio generazionale ed elevata tecnologia ha consentito ad ALAS, nonostante le “piccole dimensioni”, di diventare negli ultimi anni Global Supplier dei principali players oil & gas.
Sede: Molfetta (Bari) – Sito www.alasmeccanica.it
ANTICA VALSERCHIO SRL - Antica Valserchio produce tessuti per accessori, abbigliamento e arredamento per i marchi più importanti del fashion system internazionale. È l’unica azienda tessile italiana ad offrire produzioni di tessuti ortogonali realizzati con quattro diverse tecnologie di tessitura: dalla tradizionale produzione a mano con tecnica lucchese fino a soluzioni di ultima generazione. Dal connubio di innovazione ed alta artigianalità nasce una proposta molto vasta di tipologie e qualità totalmente Made in Italy.
Sede: Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) – Sito www.anticavalserchio.com
B&T MANAGEMENT Srl - Dal 2010 Mutika è la prima e unica Experience Management Company (EMC) italiana che crea esperienze uniche in Italia e nel mondo. L’azienda opera da oltre 10 anni nel settore degli eventi e la sua consulenza risponde alla necessità di fornire esperienze creative e personali per ogni occasione, progettando concept innovativi e attuali, in un contesto sicuro e sensibile alle tematiche sociali e ambientali. Progetta ogni singolo istante dell’evento al fianco del cliente, senza trascurare nessun dettaglio per il suo successo.
Sede: Modica (Ragusa) – Sito https://www.mutika.it/
BRUNO Srl – La Bruno sviluppa e progetta gruppi elettrogeni per il mercato globale ed è specializzata nella produzione e nell’erogazione di servizi nel settore energetico. Con oltre 40 anni di esperienza nel settore, l’azienda investe in ricerca e innovazione per fornire ai propri clienti una gamma di prodotti tecnologicamente avanzata e tra le più complete al mondo.
Sede: Grottaminarda (Avellino) – Sito www.brunogenerators.it
CALABRA MACERI E SERVIZI SpA - Calabra Maceri e Servizi è una delle aziende leader nel settore della gestione integrata dei rifiuti e della progettazione e gestione di impianti di biodigestione anaerobica in Italia. Un modello di efficienza imprenditoriale, determinante per lo sviluppo economico sostenibile del territorio, che si è affermato grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo dei fratelli Pellegrino, per i quali l’economia circolare non è solo una teoria di un sistema economico, ma la sostanza del proprio vivere quotidiano.
Sede: Rende (Cosenza) – Sito www.calabramaceri.it
ENOLGAS BONOMI SpA - Enolgas è un marchio di garanzia che racchiude l’esperienza decennale di Enolgas Bonomi, una realtà leader nel settore delle valvole a sfera in ottone e dei sistemi per l’automazione domestica. Nata nel 1960 come impresa famigliare, è oggi un gruppo con una presenza a livello nazionale ed internazionale, con filiali e uffici commerciali nel mondo e clienti in oltre 50 paesi. Enolgas Bonomi, da sempre attenta alla qualità, offre un’ampia gamma di prodotti, servizi e soluzioni personalizzate in linea con la normativa internazionale.
Sede: Concesio (Brescia) – Sito www.enolgas.it
EUROFORK SpA - Con più di vent’anni d’esperienza nel settore della movimentazione automatica, Eurofork è un punto di riferimento mondiale per la produzione di forcole telescopiche e sistemi pallet shuttle per il settore intralogistico. L’azienda italiana, diventata recentemente Benefit Company, è riconosciuta come solution maker dai system integrators mondiali nel settore intralogistico. Eurofork è entrata da poco nel settore e-mobility con il progetto Battery Swap e ha ampliato la propria gamma prodotti distribuendo nuovi sistemi di movimentazione automatica per la produzione e la logistica interna.
Sede: Roletto (Torino) – Sito www.eurofork.com
HINOWA SpA - Innovazione, spirito di intraprendenza e grande professionalità sono alla base della filosofia di Hinowa nella realizzazione di macchine per operazioni in altezza e movimento terra. I prodotti della gamma Hinowa sono utilizzati nei vari settori, garantendo all’utilizzatore ottime prestazioni, assoluta affidabilità e sicurezza. L’attuale gamma prodotti si compone di piattaforme aeree da 13 a 33 mt di altezza, minidumpers in vari modelli da 400 a 2.900 kg di portata, carri cingolati con portata fino a 24 ton e transpallet cingolati Serie TP fino a 1,8 t di portata.
Sede: Nogara (Verona) – Sito www.hinowa.com
OMA SpA - OMA è una società italiana fondata nel 1948 e operante nel mercato aerospaziale mondiale. Fornisce soluzioni di alto valore per la progettazione, lo sviluppo e la produzione di aerostrutture integrate, sistemi e componenti di bordo idraulici ed elettromeccanici, nonché servizi di supporto per aerei ed elicotteri militari.
Sede: Foligno (Perugia) – Sito https://www.omafoligno.it/
OSAI AUTOMATION SYSTEM SpA - Fondata nel 1991 da Carlo Ferrero, la Osai A.S. opera nel settore dell’automazione dei processi industriali. Le soluzioni Osai sono basate su sistemi standard o macchine speciali per assemblaggio e test di componenti altamente tecnologici per l’industria dei semiconduttori, l’industria automotive e la manifattura elettronica.
Sede: Torino – Sito www.osai-as.com
PALAZZANI INDUSTRIE SpA - Palazzani è una realtà industriale con oltre 85 anni di storia, specializzata nella progettazione e realizzazione di piattaforme di sollevamento e mini gru. Un’azienda tenacemente tutta italiana che ha saputo rafforzare il proprio posizionamento e acquisire quote di mercato anche in uno scenario sempre più caratterizzato da globalizzazione e competitività internazionale. Oggi il punto di forza dell’azienda è la versatilità: ogni prodotto Palazzani può essere personalizzato a seconda delle esigenze del cliente grazie ai molteplici optional disponibili.
Sede: Paderno Franciacorta (Brescia) – Sito www.palazzani.it
SIFAR PLACCATI Srl - Sifar Placcati è un’azienda italiana che da oltre 50 anni produce pannelli in legno destinati al settore dell’arredo, settore nautico, serramenti, e caravan. L’azienda grazie alle più moderne tecnologie, alla lunga esperienza e a manodopera altamente specializzata offre prodotti e servizi personalizzati.
Sede: San Giustino (Perugia) – Sito WWW.SIFARPLACCATI.COM
UNIFARCO SpA - Unifarco è una società per azioni che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci, sicuri e accessibili. Diffonde la cultura del benessere e crea prodotti che fanno stare meglio le persone. Unifarco si rivolge esclusivamente al canale farmacia collaborando con oltre 5.000 farmacisti europei (di cui oltre 2.700 in Italia). Ha attualmente oltre 430 dipendenti in azienda e 140 collaboratori sul territorio. Ha filiali in Germania e Spagna e reti di vendita sviluppate in Francia, Austria, Belgio e Svizzera.
Sede: Santa Giustina (Belluno) - Sito www.unifarco.it
L’importanza delle filiere produttive in Italia
Le filiere produttive rappresentano una caratteristica importante dell’industria manifatturiera italiana e, sebbene anche il nostro Paese abbia assistito nei decenni scorsi al processo di frammentazione delle filiere produttive avvenuto a livello internazionale, l’articolazione della catena del valore rimane, in Italia, assai più legata al contesto locale rispetto a quanto avviene in altri paesi. Lo sottolinea una nota della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
L’analisi delle catene globali del valore evidenzia infatti come in Italia la quota di valore aggiunto generata sul territorio nazionale sia superiore rispetto a quanto avviene nei competitor europei, in particolare in settori tipici della nostra offerta come ad esempio la moda. In questo settore, il peso della fornitura nazionale nella catena del valore italiana sfiora l’80%, contro il 60% dei competitor francesi che tendono, infatti, ad utilizzare il know-how e l’eccellenza italiana per la produzione dei beni di alta gamma.
Mediamente nel complesso dell’industria manifatturiera il differenziale rispetto ai principali competitor è elevato: la componente domestica è infatti pari al 74,4% in Italia contro il 69,4% in Francia. Tale peculiarità organizzativa spiega, peraltro, anche la maggiore presenza nel nostro paese di imprese di piccola e micro- dimensione e, nonostante ciò, la forte proiezione e competitività dell’offerta italiana in una pluralità di prodotti. Molti di questi soggetti sono, infatti, inseriti all’interno di filiere produttive, con capofila di maggiori dimensioni che competono con successo sui mercati internazionali.
Il ruolo dei distretti industriali e dei poli tecnologici
Le filiere sono particolarmente diffuse nei distretti industriali. Nei distretti l’efficienza delle imprese è garantita dalla presenza di manodopera altamente qualificata, di fornitori di beni intermedi - ma anche di macchinari - e terzisti altamente specializzati e, più in generale, da una rete produttiva integrata e flessibile che garantisce una più marcata capacità di adattamento delle strutture produttive ai mutamenti del contesto competitivo. La Direzione Studi di Intesa Sanpaolo monitora periodicamente più di 150 specializzazioni distrettuali e 24 poli tecnologici che rivestono un ruolo centrale nel contesto manifatturiero italiano: nel 2020 hanno realizzato circa 150 miliardi di euro di esportazioni, più di un terzo del totale italiano e hanno generato 63 miliardi di euro di saldo commerciale positivo che corrisponde al 75% dell’avanzo commerciale nazionale. I distretti mostrano una dinamica migliore del fatturato rispetto alle aree non distrettuali, con un differenziale di crescita pari a 3 punti percentuali e particolarmente significativo per la filiera agro-alimentare dove raggiunge i 9 punti percentuali.
Le caratteristiche delle filiere di fornitura distrettuali
Nei distretti sono presenti reti di fornitura ramificate a livello locale. È questa l’evidenza che emerge dall’analisi di una base dati interna che raccoglie i flussi di pagamento delle nostre imprese clienti a favore dei loro fornitori nazionali. Un primo aspetto che è emerso è la tendenza delle imprese distrettuali a rifornirsi da realtà più vicine, 100 Km medi verso 118 Km per le imprese non distrettuali specializzate negli stessi settori. Il dato letto in funzione dei diversi settori di attività mostra una rilevante eterogeneità: emergono differenze significative a favore dei distretti nel Sistema moda (in particolare nella Filiera delle pelle con 67 Km medi per i distretti rispetto a 177 per le aree non distrettuali) e nella Meccanica (86 Km medi rispetto a 101 Km), mentre si rilevano distanze maggiori per i distretti nel settore degli Elettrodomestici (137 Km medi verso 101 per le imprese non distrettuali), settore che è stato interessato da un’importane crisi che ha colpito il polo del bianco di Fabriano che si è manifestata in uno sfilacciamento delle relazioni reticolari presenti nel distretto.
Se si analizzano le distanze medie dal punto di vista della classe dimensionale dell’acquirente, si può notare come il tema della vicinanza delle relazioni sia ancora più rilevante per le imprese distrettuali di dimensione minore; le imprese Micro, Piccole e Medie si riforniscono mediamente in un raggio inferiore di circa 30 Km rispetto alle imprese con pari specializzazione, ma che non opera in realtà distrettuali.
Dall’analisi delle distanze medie per area geografica di operatività delle imprese acquirenti, emergono rilevanti differenze nell’articolazione delle filiere: i legami tra le imprese del Nord e del Centro sono nettamente più ravvicinati rispetto al Mezzogiorno che evidenzia una distanza media più che doppia del dato complessivo delle imprese distrettuali. Nel Mezzogiorno emerge pertanto uno “sfilacciamento” delle filiere produttive, con tutto ciò che ne consegue in termini di maggiore complessità nello svolgere l’attività aziendale e nel reperire le materie prime e i semilavorati. In tale contesto, il ruolo delle infrastrutture assume ancora maggiore importanza, divenendo cruciale e urgente soprattutto per le imprese del Mezzogiorno che devono gestire approvvigionamenti mediamente più distanti.
Un ulteriore elemento che è stato analizzato e che può dare evidenza dell’organizzazione dei processi produttivi e del ruolo che il territorio esprime è rappresentato dalla diversificazione negli acquisti: nel periodo 2016-2019 si è assistito a un ampliamento del numero di fornitori, con una crescita percentuale più elevata per le imprese distrettuali che sono passate da 20 fornitori medi nel 2016 a 22 nel 2019 (+6,8%) contro un incremento del 3,4% per le imprese non distrettuali. È interessante notare, inoltre, come il numero medio di fornitori salga al crescere delle dimensioni aziendali con una differenza superiore alle dieci volte tra le Micro imprese e le Grandi imprese (da 9 a 96 per le realtà distrettuali). In tutti i settori si rileva una numerosità media superiore per i distretti, a conferma di una divisione maggiore del processo produttivo nelle aree distrettuali, dove la pratica dell’organizzazione in filiera è più profonda e diffusa.
Il ruolo del territorio nel post-Covid: più fornitori vicini
L’evoluzione del contesto competitivo e l’attuale crisi generata dalla diffusione del COVID-19 e dalle misure per il suo contenimento stanno avendo profonde ripercussioni sull’organizzazione delle imprese nel processo produttivo e distributivo e più in generale sulle scelte di posizionamento strategico. Inoltre, la tecnologia sta diventando sempre più pervasiva nella società e nell’economia e sta crescendo il ruolo di fattori immateriali come quelli connessi al capitale umano, alla ricerca e sviluppo, alla reputazione e al brand.
Questi sviluppi hanno spinto le imprese a ripensare rapidamente alle loro scelte operative e strategiche, con la revisione dell’organizzazione dei processi produttivi, l’introduzione di nuovi prodotti, la rivisitazione dei canali di vendita, dei metodi di fornitura e di consegna dei prodotti, e l’accelerazione della transizione digitale. Inoltre, i problemi di interruzione delle forniture osservati nei mesi del lockdown, oltre a causare una rivisitazione delle politiche di magazzino - che sta contribuendo al rialzo dei prezzi delle materie prime - possono portare a una revisione delle catene del valore, soprattutto di quelle organizzate su scala globale che in alcuni settori sono diventate estremamente frazionate.
Per valutare gli orientamenti delle imprese, è interessante richiamare i risultati dell’indagine periodica che viene condotta con il coinvolgimento della rete commerciale Intesa Sanpaolo che gestisce la relazione con le imprese. In particolare, durante l’ultima rilevazione che è stata svolta nei mesi di giungo e luglio erano state poste delle domande specifiche per cogliere le tendenze nelle politiche di approvvigionamento delle imprese manifatturiere: è emersa una forte tendenza nel rivedere gli acquisti a favore di fornitori vicini, in particolare in Italia o in Europa che ha interessato in maniera trasversale tutti i principali settori.
È interessante entrare ancora più nel dettaglio di questa rilevazione ed analizzare i settori per i quali emerge un maggiore orientamento verso i fornitori italiani: si può riscontrare come questa maggior propensione a rivolgersi a realtà locali sia accentuata proprio in quelle specializzazioni a maggior vocazione distrettuale come per esempio il Sistema moda con l’occhialeria e il tessile-abbigliamento. Mostrano la percentuale più elevata di ripensamento a favore di realtà italiane i settori dei prodotti e materiali da costruzione (58%), degli elettrodomestici (51%) e dell’elettrotecnica (49%).
Sarà interessante continuare ad approfondire queste informazioni monitorando l’evoluzione delle reti di fornitura nei prossimi anni al fine di cogliere se e come si stanno riorganizzando le imprese e se davvero si concretizzeranno opportunità di sviluppo per il tessuto produttivo nazionale come conseguenza di una regionalizzazione delle catene globali del valore.
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