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Ricavi-utili record rafforzano le 2000 piccole imprese dentro le filiere

Articolo. In edicola da giovedì Skille +2000: il volume con le nuove classifiche delle migliori prime duemila aziende del territorio con ricavi fino a 8 milioni: ecco chi è cresciuto di più nel 2021 e chi ha il record di fatturato nell’anno di ripartenza del dopo-Covid

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Investimenti per essere pronti

La vera sfida è stata vinta: mantenere un’organizzazione e un livello di investimenti adeguati per riuscire a stare al passo richiesto dalle più grandi imprese e industrie alla testa della propria filiera produttiva. Di fronte all’accelerazione delle due transizioni, energetica e digitale, il pericolo di essere selezionati e buttati fuori dal mercato per poca innovazione e per essere tecnologicamente inadeguati era infatti un rischio ben presente con conseguenze disastrose: restare esclusi dalla catena del valore per poco dinamismo e competitività.
I risultati dell’anno della ripartenza, il 2021, dopo la Grande Crisi del Covid, hanno dimostrato invece la forte capacità di reagire delle prime duemila piccole imprese del territorio bergamasco, una pattuglia di aziende cresciute in termini di fatturato e di profitti netti da nuovi primati e tutte comprese nella classe di fatturato fra i tre e gli otto milioni di euro.

Un Fatturato aggregato oltre i 9 miliardi , un utile netto cresciuto il doppio sul 2020 a oltre 332 milioni di euro : sono i primati di un pieno recupero

Le classifiche pubblicate nella nuova edizione del volume di Skille+2000, confermano questi risultati. Il primo importante traguardo è segnato dal balzo in avanti sia dei profitti, con un utile complessivo che non solo quasi doppia il risultato del 2020 (+83% a 609 milioni), ma cresce di un +45% anche rispetto al netto del 2019. Una crescita da primato anche per il giro d’affari 2021 (chiaramente amplificata dalla comparazione sui valori minimi del 2020), ma che rappresenta ugualmente una significativa espansione dei ricavi aggregati 2021: un aumento del 30% fino sopra i 9 miliardi sul 2020, e di un ulteriore +21% sulla quota ricavi 2019.

 

Ma i primati delle piccole riguardano anche la loro capacità di sviluppo: sono almeno 500 le Champions della crescita 2021. Aziende che più delle altre hanno meglio interpretato con investimenti mirati al rinnovo di impianti e macchinari per renderli più efficienti, aumentarne la produttività e la capacità in termini di volumi. Sono le piccole che hanno saputo rafforzare il loro ruolo dentro le filiere del territorio trascinando su un percorso di innovazione anche gli altri anelli: dalla Meccanica, alla Chimica fino al Tessile e alla Logistica è stato un vento trasversale ai diversi settori produttivi del sistema produttivo del territorio. Soffiato anche dalle piccole.

Le Champions spinte da investimenti green

Un anno di profitti e ricavi (da primati). Certo. Ma nel loro piccolo vantano anche un altro fattore significativo: un buon tasso di investimenti.
Le sfide della transizione energetica e dell’innovazione continua tecnologica sono ormai sul tavolo dei piccoli imprenditori. Impossibile evitarle. Anche se queste strategie, sempre più necessarie, non sempre sono interpretate anche come fattore per poter stare al passo con il mercato in termini di risparmio energetico e di sostenibilità: il nuovo report Capterra dice che il 59% delle piccole aziende vorrebbe mettere a terra strategie di sostenibilità di prodotto e processo, ma non ha, o fatica a trovare, informazioni e strumenti finanziari per sostenerle. L’incertezza dei tempi è davvero tanta ed estesa, e gli analisti dicono che potrebbe durare per altri dieci anni. Ma la sensibilità e la dinamicità nell’affrontare queste tematiche, energetica e tecnologica, rispecchiano i risultati della nuova indagine di Skille +2000.

 

Le prime duemila aziende della provincia di Bergamo, con un giro d’affari fra i 3 e gli 8 milioni di euro, nel primo anno di post Covid hanno saputo rifinanziare in gran parte con mezzi propri le nuove attività. Sulla scia degli investimenti sostenuti dalle grandi industrie e dalle medio-grandi imprese del territorio, anche le più piccole, anelli inglobati e portanti delle filiere di settore, nel 2021 hanno saputo reagire e prepararsi alla ripartenza: se le grandi imprese hanno aumentato del 91% il ricorso all’autofinanziamento (passando da poco meno di un miliardo a 1,9 miliardi), nel sistema delle piccole imprese il fare riferimento ai mezzi propri è valso per almeno 1 azienda su 5 (Unioncamere).

Meccanica , Gomma e Chimica sono sempre più i settori portanti delle catene del valore del territorio per l’alta specializzazione raggiunta

La nuova classifica di Skille +2000 dà conto di questo dato: per quasi 500 delle prime duemila, la capacità di crescita rispetto al fatturato è stata anche di due cifre, l’indice Cagr (il tasso composto che misura la crescita economica dal 2019 al 2021) ha segnato un aumento del 15% (al netto dei valori estremi, troppo elevati e statisticamente fuorvianti), contribuendo al 25% del fatturato totale. La crescita media annua è stata relativamente più bassa, toccando comunque un +7%.

 

Nelle piccole aziende questo fenomeno è stato trasversale a gran parte dei settori produttivi dell’eco-sistema economico locale: dalla Meccanica, settore sempre più portante dell’economia del territorio a cui contribuisce una pattuglia di quasi 200 piccole imprese estremamente specializzate in componenti di meccatronica, elettronica e per impianti automatizzati. Segue il settore della Gomma-Plastica, un distretto sempre più focalizzato e la cui filiera si va rafforzando lungo il percorso dell’economia circolare delle sue produzioni (minori scarti, maggior recupero delle materie prime seconde e avanguardia nell’uso di nuovi materiali sostenibili).

 

Queste caratteristiche rendono il settore presente nelle sue forniture a più comparti industriali: da tutti i componenti legati e necessari alla transizione dell’automotive verso la mobilità elettrica, all’industria degli elettrodomestici energeticamente più efficienti fino ai materiali degli innovativi componenti dell’aerospaziale. Una strada che anche la Chimica sta percorrendo da tempo e che si conferma ulteriormente all’avanguardia in termini di impatto ambientale e sostenibilità.

Gli investimenti, in parte auto-finanziati, sono alla base di questa nuova robustezza delle piccole. Decisivo infatti, per restare anelli della catena produttiva, è stato investire nel rinnovo di impianti, dei macchinari o in veicoli elettrici o a basse emissioni (per le imprese della Logistica) con l’obiettivo di aumentare efficienza, flessibilità e capacità produttiva.

Skille +2000 in edicola da giovedì 11 maggio

Arriva in edicola giovedì prossimo 11 maggio, con il quotidiano L’Eco di Bergamo e al prezzo di 6,50 euro in più, la nuova edizione della rivista Skille +2000, seconda pubblicazione del volume che racconta le prime duemila piccole imprese della provincia di Bergamo con un fatturato compreso fra i 3 e gli 8 milioni di euro. Una fotografia puntuale attraverso la documentazione completa e originale dei numeri certificati e riqualificati dei bilanci ufficiali dell’anno 2021.

 

Skille +2000: le imprese più dinamiche

La nuova rivista Skille +2000 oltre a proporre la classifica delle migliori aziende ordinata in base al fatturato, pubblica anche quest’anno una seconda classifica che documenta la capacità di crescita economica delle singole piccole imprese nell’anno post-pandemia.
L’indice considerato è il Cagr, il tasso annuo medio di crescita composto. Questo valore misura quanto una impresa è stata capace di crescere di valore in un intervallo di tempo, dal 2019 al 2021, rispetto al proprio giro d’affari. L’indice ha un valore rappresentativo perché consente il confronto con la crescita delle altre imprese, mettendo così in evidenza la forza competitiva di ciascuna.