L’erede di Bill Gates farà crescere Fae Technology

Articolo. Ray Ozzie, guru del mondo e dei sistemi informatici, entra nell’azienda di Gazzaniga come consulente per accompagnarla in un nuovo progetto: sviluppare connettività senza il bisogno di avere una scheda

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Il mondo dell’IoT vuole connettersi senza più schede

Fae Technology avrà come consulente Ray Ozzie. Per chi non lo sapesse, Ozzie è una leggenda nel mondo del software. Un visionario. Un pioniere. Classe 1955, è stato lo sviluppatore di Lotus Notes, il client di posta elettronica lanciato nel lontano 1989. È l’uomo che nel 2005 ha preso il posto di Bill Gates come chief software architect di Microsoft quando il patron decise di lasciare per dedicarsi alla Fondazione che porta il suo nome.
Ozzie è colui che già dieci anni fa immaginava un mondo in cui i computer sarebbero stati preistoria, tanto da guidare il passaggio di Microsoft verso la tecnologia di cloud computing con Azure, Windows Live e Office Web Apps. Quando ha lasciato l’azienda di Redmond, Ozzie è diventato direttore di Hewlett Packard e oggi è advisor del colosso americano della telefonia AT&T e chief executive officer della startup Blues Wireless.

Come Ozzie sia arrivato a Gazzaniga l’ha spiegato lui stesso. «Dopo l’esperienza in Microsoft ho iniziato a immaginare un modulo di connettività che potesse far comunicare gli oggetti senza la necessità di una scheda – ha raccontato –. Volevo lavorarci con il miglior gruppo possibile e qualcuno mi ha raccomandato Fae Technology».

 

Un bel colpo per l’azienda guidata da Gianmarco Lanza, emozionatissimo nel dare l’annuncio dell’accordo di durata biennale al Kilometro Rosso in occasione dell’inaugurazione del Fae Technology Hub. «Ozzie era già nostro cliente, ora da consulente ci aiuterà nel nostro percorso di crescita», ha spiegato. E in effetti Fae, nata nel 1991 e specializzata in elettronica per il mondo industriale e l’Internet delle cose, negli ultimi anni ha registrato un exploit in termini di organico e volume d’affari passando dai 25 dipendenti e 3 milioni di fatturato del 2013 agli attuali 105 collaboratori e 13,5 milioni di fatturato 2019 con una previsione di 18 milioni per il 2020.

Il presidente Lanza spinge l’acceleratore sull’innovazione: «Il progetto del nuovo hub nasce dalla consapevolezza che la tecnologia elettronica è sempre più pervasiva in diverse applicazioni, oltre a essere un elemento centrale nei processi di digital transformation – ha sottolineato –. Perciò, in un contesto di mercato dove la sinergia è imprescindibile per la competitività, noi qui vogliamo fare open innovation». D’altra parte il Kilometro Rosso, come ha rimarcato il direttore Salvatore Majorana, ha nel dna «la contaminazione delle idee e con i suoi 95 centri di ricerca è un cluster multisettoriale capace di generare molta ricchezza».

 

Al progetto hanno già aderito quattro partner: Arrow, Security Pattern, Duckma e Bertone Design. I trecento metri quadri del Fae Technology Hub portano proprio la firma dello studio di progettazione milanese. «Abbiamo creato questo spazio affacciato sul verde – ha spiegato Aldo Cingolani, ceo di Bertone Design – con l’intento di offrire la massima flessibilità grazie a soluzioni modulari che permettono di poter ospitare contemporaneamente meeting in ambienti open space, ma anche garantire privacy al bisogno».

Ogni venerdì il Fae Technology Hub diventerà la casa di un ecosistema di players del mondo IoT e promuoverà appuntamenti mirati ad approfondire la conoscenza di nuove tecnologie attraverso workshop e sessioni pratiche destinate non solo ad aziende e professionisti del settore, ma anche a insegnanti e studenti coinvolti nel Fae Technology School Program, il percorso triennale di formazione che l’azienda di Gazzaniga dedica agli istituti tecnici ad indirizzo elettronico di Bergamo e provincia.