Una procedura semplice, basta una domanda telematica
Sono otto i requisiti richiesti per poter iscrivere una società nella sezione speciale del registro delle imprese dedicato alle startup innovative (che trovate a questo link), e per poterlo fare basta inoltrare una domanda in forma telematica tramite una comunicazione al registro delle imprese allegando una dichiarazione firmata digitalmente che attesti il possesso dei requisiti previsti dalla legge.
Un’operazione semplice, che apre però a un mondo intero di agevolazioni, come abbiamo spiegato nel dettaglio in questo articolo di Skille.
Alle quali si aggiungono altre misure introdotte a seguito dell’emergenza Covid-19: si va per esempio dai contributi a fondo perduto al sostegno al Venture Capital, dal credito d’imposta in ricerca e sviluppo alla estensione della garanzia per il fondo centrale di garanzia per le Pmi fino al dimezzamento delle soglie minime di investimento nel Programma Investor Visa for Italy.
Le otto cose da verificare prima di procedere
Nella dichiarazione occorre confermare che la propria azienda:
- è costituita e svolge attività d’impresa da non più di sessanta mesi
- è residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in Stati aderenti all’Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia
- il totale del valore della produzione annua, così come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro (il requisito è richiesto e si intende autocertificato a partire dal secondo anno di attività)
- non distribuisce, e non ha distribuito, utili
- ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico
- non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda
- spende in ricerca e sviluppo almeno o più del 15% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione (escluse le spese per acquisto e locazione di immobili)
- risultare attiva nel registro delle imprese.
Le imprese giovanili e femminili
Il numero di startup è in forte crescita anche in Bergamasca, oltre che in buona parte del nostro Paese, come abbiamo raccontato in questo articolo di Skille. E questa forma di azienda, insieme alle tante agevolazioni di cui gode, sta dando impulso a imprese che hanno caratteristiche particolari, come la presenza di giovani, di donne e di cittadini stranieri.
Il report di Unioncamere, Mise e Infocamere aggiornato allo scorso 1° aprile fa notare, guardando alla composizione delle compagini sociali, che le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.623, il 12,9% del totale (12.561 al 30 marzo 2021): incidenza nettamente inferiore rispetto al 21,2% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali.
Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 5.350, il 42,6% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (45,7%).
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.185, il 17,4% del totale. Si tratta in questo caso di un dato di quattro punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (14,5%). Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 40,1% delle startup (5.035 in tutto), contro il 31,3% delle altre imprese.
Le startup innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 436, il 3,7% del totale, una quota tuttavia inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (9,3%). Per contro, le startup innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 13,9% (1.657), proporzione abbastanza più simile a quella riscontrata tra le società di capitali (15,2%).
Sfruttare la finanza agevolata accelera la crescita
«Utilizzare le tante opportunità offerte dalla finanza agevolata (bandi e finanziamenti che in molto caso sono anche a fondo perduto) permette di accelerare la crescita di una startup o di una pmi innovativa». Non ha dubbi Walter Licini, ceo di Sikuro-Safety Job, startup bergamasca nata nel 2017 e con sede ad Alzano Lombardo, specializzata nello sviluppo hi-tech di applicativi digitali per il settore della consulenza aziendale che hanno l’obiettivo di migliorare e gestire al meglio procedure e processi legati al tema della sicurezza sul lavoro. Ecco cosa ci ha raccontato Licini.
La scelta fatta all’inizio, e che Licini ripeterebbe anche oggi, è stata quella di rivolgersi a specialisti del settore della finanza agevolata.
«Ci hanno aiutati a cercare e trovare bandi adatti alle nostre esigenze e che hanno portato la necessaria liquidità. Operazioni che hanno influito sul successo della nostra azienda: nella fase iniziale è stato sfruttato un bando della Camera di Commercio, successivamente un’altra importante opportunità che ci ha permesso di dotarci di una nuova sede. La finanza agevolata è un ramo delicato, perché rispettare le procedure non è sempre facile: i professionisti possono aiutare, guidare e, alla fine, portare a termine con successo il progetto».
In arrivo un nuovo webinar
Proprio alla finanza agevolata per le startup e le pmi innovative, e ai bandi messi a loro disposizione per crescere, sarà dedicato il prossimo webinar gratuito realizzato da Skille in collaborazione con esperti del settore che illustreranno le varie opportunità a disposizione attualmente e che risponderanno anche alle domande dei partecipanti. L’appuntamento è fissato per la tarda mattinata del 20 maggio. Nei prossimi giorni verrà pubblicato il form di registrazione.