Ripensare un modello della fornitura
«Credo che i tempi di crisi siano momenti in cui è necessario prepararsi, pianificare la ripresa, investendo in innovazione di processi e prodotti». A parlare è Jörg Buck consigliere delegato della Camera di commercio Italo-germanica, tra i curatori di una recentissima indagine realizzata su 91 aziende, piccole e grandi, associate all’ente e aventi sede nel Nord Italia. La crisi citata da Buck è quella evidente, attesa da molti, come conseguenza della diffusione dell’epidemia di Covid-19 e degli effetti delle misure prese, soprattutto in Italia, che rallentano significativamente la nostra economia. Ma ciò che succede nel nostro Paese non è che il primo atto di un processo più ampio del quale non si conoscono ancora la durata e le effettive conseguenze. Ben consci di questo clima di incertezza si devono leggere le risposte delle aziende intervistate dalla camera italo-germanica tra il 2 e il 4 marzo 2020.
Le imprese coinvolte sono tutte presenti principalmente nel Nord Italia sia per la locazione degli headquarter (soprattutto Lombardia e Veneto) sia per le altre sedi (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) e appartengono sia ai settori produttivi che dei servizi. Si tratta per la maggior parte di aziende che forniscono servizi e macchinari, tecnologia e automotive, oltre a realtà del settore chimico-farmaceutico, l’industria metalmeccanica, la logistica e il commercio e in misura minori l’edilizia e il turismo. L’indagine fa emergere un quadro spaccato a metà. Sull’impatto che l’emergenza sta avendo sulle imprese il 57,1% degli intervistati è consapevole che tutto ciò avrà una conseguenza sul proprio operato, anche se con timori differenti.