Avanti con la revisione del mercato del carbonio
Continua il percorso del pacchetto “Fit for 55”, nato per ridurre del 55% le emissioni europee di gas serra entro il 2030. Il pacchetto è composto da 13 proposte di legge, per raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
Al centro del pacchetto la revisione del mercato del carbonio, con la proposta di estenderlo a nuovi settori e arrivare a coprire il 60% delle emissioni attuali. Un sistema di “Adeguamento del carbonio alle frontiere” e la creazione di un “Fondo Sociale per il Clima” dovrebbero proteggere l’economia europea e le fasce più vulnerabili dai contraccolpi della transizione climatica.
Nuovo e vecchio mercato, avanti verso il -55%
Il pacchetto è stato approvato il 14 luglio del 2021, ma la strada è ancora lunga per le 13 proposte della Commissione Europea, di cui 8 indicano la revisione della normativa attuale e 5 introducono nuove norme per realizzare il Green Deal e portare l’Europa alla neutralità climatica.
E non sarà nemmeno semplice, dati gli interessi in gioco. L’obiettivo finale è quello di ridurre del 55% rispetto al 1990 le emissioni di gas serra responsabili del cambiamenti climatici entro il 2030, arrivare al 2050 con un’economia a zero emissioni e contenere a 1,5° l’innalzamento della temperatura globale. Un limite deciso a Parigi nel 2015, ribadito con forza dalla comunità scientifica e dalla conferenza per il Clima di Glasgow.
Accelerare le misure interconnesse
Davanti all’inasprimento della crisi climatica, l’Europa decide di fare presto e propone di intervenire su più fronti con misure che si legano una all’altra, con la revisione di politiche esistenti e l’introduzione di diverse novità per:
- rafforzare l’attuale sistema di scambio di quote di carbonio - Emission Trading system- esteso a settori che fino ad oggi ne erano esclusi: il trasporto navale, quello su strada, gli edifici
- aumentare il ricorso alle energie rinnovabili
- rafforzare l’attuale sistema di scambio di quote di carbonio - Emission Trading System - esteso a settori che fino ad oggi ne erano esclusi: il trasporto navale, quello su strada, gli edifici (leggi anche qui )
- migliorare l’efficienza energetica
- ridurre i combustibili fossili
- realizzare infrastrutture e tassazione in linea con gli obiettivi del Green Deal
- introdurre l’AdeguamenTO del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism) per scoraggiare la rilocazione delle emissioni di carbonio o delle aziende in paesi con minori costi ambientali ( Carbon leakage )
- preservare e aumentare la capacità di assorbimento del carbonio
Come cambia l’Ets
Nel pacchetto “Fit for 55” la revisione più importante è quella relativa al mercato di scambio delle quote di CO2 ( European Trading System, ETS ), lo strumento principe della politica ambientale europea.
Il mercato del carbonio europeo, lanciato nel 2003 e attivo dal 2005, è diventato il più esteso nel mondo: fissa un limite massimo di emissioni per un dato settore e rilascia crediti relativi alla quantità di gas che possono essere emessi.
A ogni tonnellata di gas emessa corrisponde una quota di mercato (o credito di carbonio). I crediti possono essere comprati e venduti tra le industrie che devono restituire tante quote quanto emesso durante l’anno, un modo che premia chi emette di meno e fa pagare di più chi più inquina (vedi questo articolo ).
Il sistema, che riguarda il 40% delle emissioni totali, quelle causate dalle industrie più energivore e il trasporto aereo, nella proposta di “Fit for 55” corregge la Direttiva 2003/87/EC e si estende al trasporto marittimo fino a coprire il 61% delle emissioni climalteranti.
Per ottenere un risultato ambientale più deciso dal mercato del carbonio, la Commissione propone di abbassare il tetto massimo di emissioni consentite aumentando il tasso di riduzione annuale a 4,2%.
Il ricavato dello scambio di permessi di carbonio dovrà essere utilizzato interamente per finanziare progetti relativi al clima e le recenti necessità di investimento, incluso il sostegno alla ristrutturazione energetica per le famiglie a basso reddito.
Sarà sempre più difficile accedere a quote gratuite di permessi di carbonio, che saranno condizionati dagli sforzi di aumentare tecnologie e processi di decarbonizzazione, testimoniati da certificazioni sempre più puntuali e stringenti che la Commissione propone di estendere anche alle Pmi (leggi qui) .
Le quote gratuite come sistema di contrasto al carbon leankage saranno rimpiazzate dalle “ Misure di adeguamento del carbonio alle frontiere ”, mentre quelle assegnate al trasporto aereo verranno gradualmente eliminate, tra il 2023 e il 2025, per allineare l’aviazione europea al sistema globale di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio CORSIA elaborato dall’Icao (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile).
Nuovi ingressi: per le compagnie navali sarà graduale
La proposta della Commissione prevede che rientri nell’Ets anche il trasporto marittimo , un settore le cui emissioni, in crescita, sono oggi superiori a quelle del 1990. L’ingresso delle compagnie navali sul mercato sarà graduale, spalmato su 4 anni durante i quali gli armatori dovranno restituire solo una parte dei crediti per arrivare al 100% nel 2026.
Entreranno così sul mercato Ets 90 milioni di tonnellate di carbonio, una cifra, assicurano gli estensori della proposta, che non provocherà contraccolpi negativi sugli altri settori già compresi, anche perché le emissioni causate del trasporto marittimo rappresentano circa il 13% dei gas prodotti dal settore dei trasporti (2015).
Il settore delle costruzioni , responsabile del 36%dell’emissioni dirette e indirette legate all’energia, e il trasporto su strada , che causa 1/ 5 delle emissioni totali (cresciuto di 1/4 dal 1990), con agricoltura , rifiuti e Pmi producono il 60% delle emissioni totali e sono soggetti, fino ad oggi, al “Regolamento sulla Condivisione degli Sforzi”(Effort Sharing Regulation, ESR, detto anche “Climate Action regulation), il sistema “fratello” di Ets che fissa per gli Stati (e non per le aziende, come Ets) i limiti di emissioni da rispettare.
Trasporto ed edilizia dal 2026
Con “Fit for 55” trasporto su strada e edilizia entrerebbero a partire dal 2026 in un mercato di crediti di carbonio adiacente e separato da ETS, con un limite di emissioni che porterebbe al 2030 a -43% i gas prodotti rispetto al 2005.
Il sistema dovrebbe incentivare aziende e cittadini a scegliere soluzioni a bassa emissioni e nel contempo raccogliere fondi per finanziare la transizione (288,8 miliardi in un periodo di sette anni).
Come si arriva al -55%
Questo schema, pubblicato da blog.energybrainpool.com ci permette di spiegare come si pensa di centrare l’obiettivo 2030 di emissioni ridotte del 55% rispetto al 1990:
- - 61 % dal vecchio sistema Ets - settore energeitico, industria, traffico aereo e marittimo
- - 43 % dal nuovo sistema Ets - edifici e trasporto su strada (alla fonte)
- - 40 % dal “Regolamento sulla Condivisione degli Sforzi” (non Ets) - agricoltura, rifiuti, altro - gli obiettivi nazionali di riduzione devono essere aumentati in linea con l’Europa
La stabilità del mercato è cruciale
Anche in questo caso, non si vuole rovinare un meccanismo che funziona, inserendo i “nuovi” settori nel “vecchio” ETS. Per il legislatore europeo, d’altra parte, la stabilità del mercato è “cruciale” e per garantirla, dal 2019, è stata stabilita - con Decisione 2015/1814 - una Riserva di Stabilità del Mercato che serve a affrontare gli storici sbilanciamenti della domanda.
Il mercato del carbonio per edifici e trasporto su strada incentiverà profondi cambiamenti dei comportamenti, porterà a soluzioni diverse per la mobilità.
Quanto generato dal mercato dovrà essere investito per accelerare il rinnovamento, i veicoli a zero emissioni, la costruzione di infrastrutture e stazioni di ricarica.
Per sostenere le famiglie, chi viaggia e le piccole imprese nella transizione, la Commissione propone la creazione di un Fondo Sociale per il Clima con cui finanziare piani nazionali di sostegno delle persone più vulnerabili, l’efficienza energetica, la lotta alle diseguaglianze.
Eesc: attenzione a impatto sociale e concorrenza extra Ue
La proposta di emendamento alla Direttiva è ora, come tutto il pacchetto “ Fit for 55”, sotto la lente degli operatori per la valutazione e i necessari ritocchi. Mentre il prezzo del carbonio sul mercato europeo, spinto dal continuo aumenti del gas, viaggia verso i 100€/tonnellata, arriva l’opinione della Commissione Socio Economica dell’Ue e le preplessità sul Fondo Sociale , ritenuto insufficiente a fronteggiare in modo efficace i costi sociali prodotti dalla creazione del “nuovo” Ets.
Sbagliato, per Eesc, condizionare la creazione del Fondo Sociale all’istituzione del nuovo Ets per trasporto su strada e edifici.
Meglio sarebbe dedicare una voce apposita del budget Ue agli impatti sociali della transizione verde.
Checklist
“Fir for 55”- Pronti per 55: pacchetto di proposte della Commissione Europea per realizzare il Green Deal e abbattere del 55% entro il 2030 i gas climalteranti
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DIRETTIVA 2003/87/EC
È il documento che istituisce il Mercato del Carbonio Europeo (European Trading System, Ets) nel 2003, sul quale la Commissione Europea ha proposto una serie di emendamenti per raggiungere gli obiettivi climatici di “Fit for 55” -
CORSIA
È il sistema di compensazione a cui sono assoggettati i velivoli commerciali -
TRASPORTO MARITTIMO
La Commissione Europea propone di includerlo tra i soggetti sottoposti a Ets -
NUOVO ETS
Mercato del carbonio attiguo ma separato dal “vecchio” Ets, dedicato allo scambio di quote di carbonio del settore del trasporto su strada e gli edifici -
FONDO SOCIALE PER IL CLIMA
Finanziato dalla compravendita delle quote del “nuovo” Ets, è il fondo destinato a sostenere i soggetti più deboli nella transizione climatica
- Navi, costruzioni , agricoltura: la corsa di Fit for 55 per ridurre le emissioni di gas
- Avanti con la revisione del mercato del carbonio
- Nuovo e vecchio mercato, avanti verso il -55%
- Accelerare le misure interconnesse
- Come cambia l’Ets
- Nuovi ingressi: per le compagnie navali sarà graduale
- Trasporto ed edilizia dal 2026
- Come si arriva al -55%
- La stabilità del mercato è cruciale
- Eesc: attenzione a impatto sociale e concorrenza extra Ue