L’ingegner Caleno, che gestisce, in particolare, il piano di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica a uso pubblico per veicoli elettrici di Enel X, sarà ospite della serata a inviti di giovedì 1° ottobre sulla mobilità elettrica, organizzata da Sesaab-L’Eco di Bergamo. L’iniziativa, condotta da Marcello Raimondi e Paola Abrate, sarà trasmessa su Bergamo Tv l’8 ottobre alle 21. Il Centro Porsche Bergamo è sostenitore e sponsor dell’evento.
Enel X: 28 mila punti di ricarica per 130 mila auto
responsabile e-mobility in Enel X Italia
Il vostro piano quanti punti di ricarica prevede? «Nel novembre 2017 è stato tarato per gestire circa 130 mila auto nel 2022 con 28 mila punti di ricarica a uso pubblico. Ne abbiamo già installati 11.600 in tutte le regioni, ma con densità maggiore nelle aree dove sono più presenti auto elettriche: Nord Italia, Toscana, Roma, Bari. A Napoli abbiamo ancora un po’ di difficoltà. In Sicilia c’è uno sviluppo interessante della mobilità elettrica legato al noleggio per i turisti. Il nostro piano infrastrutturale è dinamico e flessibile, perché accelera e decelera in funzione dell’andamento del mercato. La parte iniziale del piano ha conferito maggior priorità alla copertura geografica, con l’installazione di colonnine anche dove non saranno adoperate immediatamente. Era fondamentale offrire all’utilizzatore del veicolo elettrico l’opportunità di trovare un punto di ricarica ovunque andasse. Ora ci stiamo focalizzando con più capillarità dove esiste già maggiore diffusione. Circa la metà dei clienti dispone di un garage con la ricarica a casa o in ufficio, l’altra metà ha la necessità di una struttura pubblica».
L’energia dalla batteria dell’auto alla rete
Negli spazi privati quanti punti di ricarica installate? «Solo quest’anno abbiamo già installato 4.000 stazioni di ricarica per le flotte aziendali e abbiamo 2.500 ordini per i garage privati, i più economici e comodi perché prevedono l’allaccio al contatore alle tariffe più convenienti. Abbiamo accordi con i costruttori che prevedono per il cliente la possibilità di scegliere l’installazione di una ricarica nel proprio box». In questo caso le batterie delle auto sono utili anche come serbatoi di energia. «Lo smart charging, l’accumulo intelligente dell’energia prodotta dalla rete, è supportato da tutta la nostra infrastruttura. I processi di ricarica si modulano in funzione della potenza disponibile della rete. Esiste innanzitutto il flusso unidirezionale dalla rete alla batteria, nel quale la potenza aumenta quando c’è disponibilità di energia, si riduce nelle situazioni di congestione. La tecnologia consente anche la restituzione dell’energia dalla batteria dell’auto alla rete, la bidirezionalità, possibile solo con determinati modelli e la predisposizione di adeguate stazioni di ricarica. Questo servizio è offerto con ricariche in corrente continua a 15 kilowatt e interessa in particolare flotte aziendali. Abbiamo sviluppato 100-150 stazioni con questa tecnologia».
L’auto elettrica transita e si parcheggia ovunque
Gli automobilisti italiani sono pronti per il passaggio all’elettrico? Un sondaggio realizzato da Infomark a luglio e a novembre del 2019 rivela come esista non solo un evidente bisogno di incentivi sostanziali, ma anche di maggiore preparazione. Gli italiani hanno paura che sia un «salto nel buio». «Noi abbiamo creato una “academy” per la formazione dei concessionari, il primo contatto di un cliente interessato all’acquisto di un’auto, perché possano offrire le spiegazioni corrette. Incentivi importanti sono anche quelli indiretti, come l’esenzione dal pagamento dei parcheggi su strada e l’accesso alle zone a traffico limitato. La paura esiste, tant’è vero che la nostra campagna informativa è basata sui miti da sfatare. È vero: un’auto elettrica non ha un’autonomia di mille chilometri, ma mediamente nessuno ne percorre più di 50 al giorno. Per l’uso quotidiano non servono ricariche di ore, ma di qualche minuto. L’evoluzione della tecnologia sta aiutando, perché le performance delle vetture migliorano di continuo. Chi passa all’auto elettrica non torna più indietro. Il piacere di guida è paragonabile a quello di un’auto sportiva da 250 mila euro. Anche l’elettrica più economica ha accelerazioni incomparabili».
Lo smart charging modula la potenza della ricarica
Perché l’auto elettrica sia davvero sostenibile, l’energia deve provenire da fonti rinnovabili. Oggi qual è la loro percentuale nella rete nazionale? «l trend di crescita delle rinnovabili nel mix della rete è in forte aumento. Circa il 40% di elettricità è prodotto senza emissioni di anidride carbonica. Lo smart charging, poi, con l’introduzione dei segnali che arrivano dalla rete, consente anche di modulare la potenza della ricarica, aumentandola quando c’è produzione da rinnovabili e riducendola quando è assente». L’auto è anche uno status symbol. L’elettrica lo può diventare? «Testimonial importanti hanno scelto l’auto elettrica sostenibile. L’aspetto fondamentale da capire è la possibilità di abilitare con l’auto elettrica ulteriori servizi che ne rendono più intelligente l’uso come strumento di trasporto. Oggi in Italia abbiamo quasi 36 milioni di veicoli, più delle patenti. Si compra l’auto e poi magari, per esempio a Roma, non la si usa per la difficoltà di trovare un parcheggio. C’è un uso inadeguato dei mezzi di trasporto, da migliorare in funzione dell’efficienza della mobilità. Oggi abbiamo la possibilità di sostituire auto inquinanti e rumorose con strumenti intelligenti di mobilità ecosostenibili e non rumorosi. Lo sforzo è far capire alla gente che sono molto più attraenti».
Bus elettrici per il trasporto pubblico
La mobilità elettrica non è solo auto. Va dal monopattino al trasporto pesante. Qual è il settore più promettente? «Gli autobus elettrici per il trasporto pubblico locale offrono opportunità rilevanti. Molte città hanno progetti al riguardo. Costano di più a causa delle batterie consistenti, anche se trend di decrescita sono prevedibili anche in questo caso. Per quanto riguarda il trasporto merci, l’autonomia è importante. Scania ha appena lanciato due tir elettrici. Altre aziende ci stanno lavorando. C’è un forte interesse per la nautica elettrica nei laghi, nelle lagune, nei porti: anche da parte nostra c’è l’impegno per infrastrutture di ricarica per questo tipo di natanti». Wright Electric, start-up americana partner di EasyJet, ha annunciato che, dal 2030, si potranno compiere i primi voli in elettrico. «È una questione di evoluzione tecnologica del peso delle batterie. La velocità con cui avviene lascia ben sperare. Da qui al 2030 bisogna vedere che cosa succede. Prototipi di piccoli aerei elettrici esistono già».
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