Competenze nuove per la trasformazione
Non sono molti i casi di storie aziendali nel vastissimo mondo del family business in cui “staffetta” fa rima con “gavetta”. E quando succede la storia è di sicuro successo, modello efficace di gestione per bene di quel passaggio generazionale ritenuta la sfida più delicata per un’impresa di famiglia.
Come nel caso di Silvia e Ruggero Moretti, cugini, quarta generazione, ora al vertice del Gruppo Moretti sulla soglia dei 100 anni (fondata nel 1922).
Quartiere generale a Spirano e leader nella produzione di farine e macinazione del mais, il cui ingegno imprenditoriale ha poi affiancato – nel terzo passaggio generazionale – una filiera verticale e integrata di nuove unità produttive (dagli allevamenti ai mangimifici) per la lavorazione di uova confezionate, destinate ai consumatori finali e grande distribuzione, e di ovoprodotti, linea più professionale dedicate invece a pasticcerie, ristoratori, gelatai e laboratori dell’industria alimentare.
È nelle vesti di amministratori delegati “con pieni poteri” dell’intero Gruppo Moretti (carica fresche di dicembre di una holding che controlla altre cinque società) che i due cugini manager raccontano l’attività di Cascina Italia. Lo fanno incontrando gli studenti della IV AR dell’istituto Isis Einaudi di Dalmine, classe guidata dal docente Fabio Vanalli. Alla fine si scopre che è stato più di un incontro. I due manager-imprenditori riescono a confezionare per gli oltre 30 studenti una vera e propria lezione-confronto di imprenditorialità incrociando la loro esperienza in azienda con la didattica e le materie studiate dai ragazzi sui libri in classe. Dal marketing alla finanza, dal digitale all’innovazione, all’internazionalizzazione, fino alle abilità e competenze richieste da un imprenditore a giovani come loro che iniziano a guardare al lavoro come prossimo traguardo.
Ma si parte da quel termine, “gavetta”, che ha trasformato il passaggio di testimone alla guida del gruppo Moretti in un avvicendamento quasi naturale, sia per continuità di visione aziendale sia di missione organizzativa in termini di crescita (in un anno in cui il 10% delle aziende familiari ha cambiato timone e controllo societario). In più l’aggiunta di un ulteriore elemento competitivo: la conferma pesante della spinta dell’innovazione, che diventa trasformazione continua e che introduce, prima azienda italiana del settore, l’automazione dei processi con un impianto a tecnologia avanzata, poi la loro robotizzazione con il controllo di qualità lungo tutta la filiera, integrata, verticale e controllata.
Amministratore delegato e Responsabile marketing e amministrazione di Cascina Italia
Una vera rivoluzione se si pensa che il prodotto che i robot si stanno “passando di mano in mano” sono oltre 180mila uova fresche ogni ora, oltre 2,5 milioni lavorate al giorno in arrivo da 2,5 milioni di galline di oltre 40 allevamenti. «Sono i numeri e la sintesi di un risultato raggiunti dopo aver percorso in azienda tutti i passaggi dal basso, vivendo ogni fronte e capacità richiesta dalle diverse area dell’impresa – racconta Silvia Moretti, anche Responsabile marketing e amministrazione di Cascina Italia -. Un percorso che ci ha aiutato a sviluppare conoscenza tecnica, competenza, esperienza e a confrontarci con il mondo esterno, dai clienti al mercato». Oggi, Cascina Italia, terzo player nazionale, con oltre 100 dipendenti e un giro d’affari 2019 di 49 milioni su 63 milioni di euro aggregati della holding Gruppo Moretti, fa i conti anche con il post-Covid. E anche qui, la dimensione familiare dimostra la capacità di essere flessibili, veloci nella risposta al mercato, abili nel cogliere le nuove opportunità.
Amministratore delegato e Direttore Operation di Cascina Italia, e presidente di Eepa
«È stato un periodo difficile, ma che in azienda ha fatto emergere con più consapevolezza valori nuovi. La nostra preoccupazione e dei nostri collaboratori per un futuro, allora ancora incerto, ha rafforzato ancora di più il legame con l’azienda – racconta il cugino Ruggero Moretti, 49 anni, Direttore Operation di Cascina Italia, e presidente di Eepa, l’associazione europea primo interlocutore con Bruxelles su temi legislativi, di mercato, di misure di tutela e problematiche del settore, su delega di 50 associazioni europee –. E questo ci ha permesso di affrontare nuove sfide. La crisi, con il crollo fino all’80% dei consumi “fuori casa” tipico di bar, ristoranti, mense, pasticcerie, ha avviato una riflessione sui nostri prodotti. Abbiamo così accelerato il passaggio all’e-commerce come nuova leva strategica di vendita diretta. Non è mai stato parte del nostro core-business – confessa Ruggero Moretti -. Oggi, strutturato come asset importante dedicato al mercato del BtC, ha introdotto un cambiamento radicale nel proporci ai consumatori con modalità diverse di consumo e di vendita». I numeri di Silvia, alla fine, parlano per il 2020 di «un pieno recupero della quota di fatturato persa all’inizio, e con un piccolo incremento anche se inferiore alle nostre stime di bilancio».
La trasformazione digitale è anche sinonimo di controllo e di qualità. E altri due termini vengono spiegati ai ragazzi, dopo la domanda della studentessa Iqra Shaheen: in che termini si affronta il tema della sostenibilità in azienda?
Tracciabilità e controllo di qualità sono i due driver che definiscono questo percorso. «Così come il digitale e l’innovazione sono elementi cruciali e devono essere processi di continuità, allo stesso modo specie per un’azienda come la nostra la tracciabilità della filiera è garanzia di italianità, di controllo della qualità e della lavorazione – spiega Silvia Moretti -. Tutto questo è garantito da un mangimificio di proprietà, il quale fornisce il mangime alle galline ovaiole allevate in allevamenti tutti a terra, di proprietà o convenzionati, ma gestiti, monitorati e supervisionati da veterinari specializzati. E i sistemi digitali – spiega Silvia - anche qui giocano un ruolo fondamentale nel gestire l’automazione dei passaggi sino al deposito delle uova e al controllo completo dei processi produttivi, dalla selezionatura e imballaggio delle uova alla loro spedizione, trasporto e consegna ai clienti».
L’importanza delle persone resta al centro, come impianti e prodotti sono considerati ingranaggi essenziali di un unico organismo
Sono processi digitali che richiedono competenze specifiche. E una continua formazione. «Per questo in azienda abbiamo strutturato percorsi per una crescita costante delle competenze professionali - spiega Silvia Moretti -. La passione per quello che si sta facendo resta un volàno determinante, ma ciò che chiediamo ai nostri collaboratori e ai giovani che vogliamo inserire è la predisposizione a fare scelte di responsabilità, a mettersi in gioco, essere pronti a sacrifici. E non dare mai nulla per scontato».
La prima competenza richiesta? «Non ho dubbi: in un mondo in cui tutto cambia senza alcun preavviso, credo sia l’abilità di trovare la soluzione prima ancora di porre il problema. Essere pronti a sbagliare per trovare ogni volta una via d’uscita diversa. Il problem-solving oggi è la competenza per eccellenza ricercata in un giovane. E non solo in un giovane».
Garantire la crescita fra tecnologia e persone
Studentessa classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Shavina Kumar: Quanto è importante la tecnologia in questo settore?
«La capacità di introdurre innovazione in modo continuo è sempre più decisiva per qualsiasi azienda. Non solo per il versante impianti e per l’accelerazione verso nuovi sistemi produttivi. ma anche per la spinta a ripensare i nostri prodotti in chiave di migliore qualità».
Studentessa classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Iqra Shaheen: Come è avvenuto il vostro passaggio generazionale?
«Per noi, quarta generazione, è avvenuto dal basso: facendo molta gavetta, un percorso che crediamo sia importante perché consente di conoscere ogni settore dell’azienda, capirne il funzionamento, ampliare la visione di controllo e capire come interpretare il mercato».
Studente classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Alessandro Pagnetti: Tecnologia e persone, come convivono?
«La filosofia del Gruppo Moretti, da oltre novant’anni, è basata sul riconoscimento dell’importanza delle persone, impianti e prodotti considerati parti essenziali di un unico meccanismo, ma senza gli uomini non potrebbe esistere nemmeno l’azienda».
Studentessa classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Fatimata Ethmane: La formazione professionale resta un valore?
«L’azienda nel tempo è stata stravolta sotto il profilo organizzativo e come modello di produzione, senza mai ridurre i collaboratori. Questo perché la formazione e la qualificazione delle risorse umane deve essere sempre più un processo costante, su ogni tipo di competenza».
Studentessa classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Asmaa Kabir : Quali sono le vostre strategie di crescita?
«Crescere è quasi un imperativo categorico per un’impresa. Noi vogliamo seguire questa strada facendo rete e integrandoci il più possibile con altre aziende per avviare partnership industriali e commerciali, ma restando sempre una impresa familiare».
Studentessa classe IV AR Istituto Isis Einaudi di Dalmine
Aicha Beye: Su quale fronte il digitale vi ha aperto nuove opportunità?
«Un aspetto in particolare ci ha aiutato a sviluppare: la vendita online dei nostri prodotti. In questo la crisi della pandemia ha accelerato questo percorso e ci ha costretto a rafforzare un canale a cui davamo meno importanza. Ora questa scelta è diventata irreversibile».
Amministratore delegato e Responsabile marketing e amministrazione di Cascina Italia