Una luna di Plutone fa luce sui confini del Sistema Solare VIDEO

"Per questo - ha aggiunto - è Importante capire quali composti , sulla superficie degli oggetti trans-nettuniani, sono rimasti intatti e quali si siano modoficati nel tempo". Fra questi c'è Caronte e l'attenzione dei ricercatori si è concentrata su questa luna di Plutone perchè  è finora l' unico oggetto di medie dimensioni della Fascia di Kuiper del quale sia stata completata la mappa geologica . A ottenerla è stata la missione New Horizons guidata dallo Southwest Research Institute, che ha sorvolato il sistema di Plutone nel 2015: Con un diametro di circa 1.200 chilometri, Caronte ha il vantaggio di non essere oscurato da altri materiali volatili , come metano o monossido di carbonio.




“A differenza di molti degli oggetti più grandi della Fascia di Kuiper – ha aggiunto la ricercatrice - la superficie di Caronte non è oscurata da ghiacci altamente volatili come il metano e fornisce quindi preziose indicazioni su come processi come l'esposizione alla luce solare e la craterizzazione influenzino questi corpi lontani”.

"Tutti questi fattori - ha rilevato la ricercatrice - fanno sì che Caronte possa aiutare a caoire quali materiali siano rimasti intatti e quali si siano modifcati nel tempo", diventando "un punto di riferimneto per futuri studi". Questa luna di Plutone offre quindi nuove tessere preziose per  " mettere insieme il puzzle dei composti presenti nel disco propolanetario"

Secondo Protopapa i dati suggeriscono che “lo strato superiore di anidride carbonica provenga dall'interno e sia stato esposto alla superficie attraverso eventi di craterizzazione. L'anidride carbonica è nota per essere presente nelle regioni del disco protoplanetario da cui si è formato il sistema di Plutone”.

La presenza di perossido di idrogeno sulla superficie di Caronte indica inoltre che la superficie ricca di ghiaccio d'acqua di Caronte è alterata dalla luce del Sole e dalle particelle cariche di energia del vento solare e dei raggi cosmici galattici. Il perossido di idrogeno si forma a partire da atomi di ossigeno e idrogeno provenienti dalla rottura del ghiaccio d'acqua a causa di ioni, elettroni o fotoni in arrivo.

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