Torna a camminare grazie a un ponte digitale fra cervello e midollo spinale VIDEO

A rendere possibile questo risultato è stato il gruppo di ricerca del Politecnico di Losanna guidato da Grégoire Courtine, lo stesso che nel febbraio 2022 a veva sperimentato un sistema di elettrodi controllabile con un tablet, che inviava stimoli elettrici ai muscoli in modo programmato. "Il nuovo approccio è completamente diverso", ha detto Courtine nella conferenza stampa organizzata da Nature.

"E' un ponte digitale, quello che abbiamo stabilito fra il cervello e il midollo spinale. Non si tratta di una semplice stimolazione, ma - ha osservato - di un'interfaccia che rende possibile una conversazione diretta fra il cervello e il midollo spinale". Vale a dire che "c'è una sincronia fra l'intenzione di camminare e l'azione del camminare".

E' il cervello a calibrare i comandi, adattandoli in tempo reale alla situazione che il paziente sta affrontando. Questo, osservano i ricercatori, "si traduce in un significativo aumento nella qualità della vita, con la possibilità di camminare da soli nelle vicinanze di casa, di entrare e uscire da un'automobile, o di bere con gli amici in piedi al bancone di un bar".

Sono stati necessari cinque minuti per calibrare il dispositivo, che è rimasto stabile ed efficiente per oltre un anno, anche quando l'uomo si trovava in casa senza la supervisione dei ricercatori. "Sono riuscito a stare in piedi sulle mie gambe, ho imparato a camminare in modo naturale e posso controllare i miei movimenti e la mia forza", ha detto ancora Gert-Jan nella conferenza stampa.

Il sistema alla base del ponte digitale è ancora ingombrante: 64 elettrodi registrano i segnali della corteccia sensomotoria utilizzando frequenze che l'intelligenza artificiale ha permesso di individuare, quindi i segnali vengono tradotti in segnali elettrici e trasmessi al midollo spinale, dove sono ricevuti da 16 elettrodi e decodificati in tempo reale, senza che per questa funzione sia necessario un computer. Tutto questo richiede un sistema di controllo indossabile, contenuto in uno zainetto.

"Il nostro prossimo obiettivo è avere sistemi molto piccoli e prevediamo che la tecnica potrà avere sviluppi incredibili grazie alla miniaturizzazione", ha osservato Courtine. Parallelamente i ricercatori sono al lavoro per proseguire la sperimentazione, che nella prossima tappa prevede il coinvolgimento di tre persone paralizzate..

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