Terremoto Marche, oggi ancora 16 scosse. Sono 130 finora

Prosegue la sequenza sismica al largo della costa delle Marche , che ha avuto inizio ieri con il terremoto di magnitudo 5.5 registrato alle 7,07: secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ci sono state finora 130 scosse, di cui oggi 16 . L’ultima è avvenuta alle ore 8,47, con magnitudo 2.7.

L’epicentro della sequenza sismica è localizzato tra la provincia di Pesaro-Urbino e quella di Ancona , nella stessa area in cui è avvenuto il primo terremoto: quest’ultimo, il più forte, ha avuto origine a circa 31 chilometri dalla città di Fano e a 35 chilometri da Pesaro, ad una profondità di 7 chilometri al di sotto del mare.

Le scosse sismiche registrate oggi, la prima delle quali è stata alle ore 00,15, sono tutte abbastanza lievi , con magnitudine compresa tra 2.0 e 2.8. La sequenza è quindi proseguita, a partire dalla mattina di ieri, per l’intera giornata (l’ultima scossa si è registrata alle 23,59), e non sembra ancora intenzionata a fermarsi.

La fascia costiera e marina al largo delle Marche è una zona sismica che si inserisce nella placca adriatica, una struttura geologica che, all’interno del Mare Adriatico, parte dalla Puglia per arrivare fin sotto le Alpi orientali. Il sisma è stato prodotto da una faglia di compressione: si tratta, cioè, di una faglia in cui i due blocchi contrapposti vengono spinti l’uno contro l’altro, e quindi una delle due parti risale rispetto all’altra. Si crea così un accavallamento di strati rocciosi. È l’opposto di quello che avviene nell’Appennino, dove invece le faglie sono di distensione, provocate da forze che allontanano i due blocchi.

L'INGV ha creato una animazione della propagazione delle onde della scossa principale .

Le due scosse più forti sono state quella delle 7,07 e quella avvenuta pochi minuti dopo, alle ore 7,12, di magnitudo 4.0 . Il terremoto è stato avvertito in un’area molto vasta lungo la costa adriatica, dal Friuli Venezia-Giulia alla Puglia.

Il Catalogo dei Terremoti Italiani evidenzia, nelle vicinanze dell’epicentro dell’evento di oggi, alcuni terremoti di magnitudo intorno a 5.0, come quello del 30 ottobre 1930 nei pressi di Senigallia (magnitudo 5.8), il più significativo della costa settentrionale marchigiana avvenuto nel Novecento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA