Sviluppata una nuova tecnologia anti-polvere che permette di realizzare superfici autopulenti che potrebbero essere usate nelle missioni spaziali così come nelle nostre case: il loro segreto è nella loro particolare trama impressa su scala nanometrica e che impedisce al particolato di aderire. Lo dimostrano i test condotti dai ricercatori dell'Università del Texas ad Austin grazie al supporto della Nasa. I risultati sono pubblicati sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces. "Quello che abbiamo dimostrato qui è una superficie che si pulisce da sola: le particelle di polvere non sono in grado di attaccarsi e cadono giù per semplice effetto della forza di gravità", spiega l'ingegnere Chih-Hao Chang che ha coordinato lo studio. La superficie autopulente è stata prodotta grazie alla litografia a nanostampa, una versione più moderna della classica litografia impiegata nell'Ottocento per stampare foto e giornali. Grazie a questa tecnica, gli ingegneri hanno cambiato la geometria della superficie piatta creando una fitta rete di piccolissime strutture piramidali su scala nanometrica e invisibili a occhio nudo. Proprio questa loro forma spigolosa e appuntita impedisce alle particelle di attaccarsi. Nei test, i ricercatori hanno ricoperto la superficie ingegnerizzata con della polvere lunare e poi l’hanno ruotata di lato: come risultato, solo il 2% è rimasta impolverata, contro il 35% delle tradizionali superfici piatte. La prima applicazione di questa nuova tecnologia potrebbe essere lo spazio, dove la polvere rappresenta un bel grattacapo. "Non c'è molto da fare per la polvere lunare nello spazio: si attacca a qualsiasi cosa e non c'è modo per spazzarla via", osserva il primo autore dello studio, Samuel Lee. "La polvere sui pannelli solari dei rover su Marte può addirittura far fallire la loro missione". In futuro questa nuova tecnologia potrebbe rivelarsi molto utile anche sulla Terra: potrebbe fare in modo che i pannelli solari non vengano ricoperti da polvere perdendo efficienza, e potrebbe proteggere i vetri delle finestre così come gli schermi dei dispositivi digitali, ad esempio tv, computer e smartphone.
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