TechMOlogy, Pmi a minor rischio di marginalità tecnologica

(ANSA) - SAN VITO AL TAGLIAMENTO, 29 MAR - Nell'industria della mobilità transfrontaliera gli anelli più deboli sono le micro e PMI, anche artigiane, impegnate nell'affrontare le sfide della transizione digitale.

Le tecnologie dell'industria 4.0 sono infatti un fattore di sviluppo-chiave anche per queste aziende poiché consentono lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Grazie al Progetto TechMOlogy del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia - Slovenia, molte imprese a rischio di marginalità tecnologica nel settore della mobilità - dall'automotive al navale, alla mobilità leggera - hanno avuto la possibilità di acquisire competenze adeguate a colmare il gap.

Se n'è parlato oggi alla Lef, l'azienda digitale modello di Confindustria Alto Adriatico e McKinsey & Company, partner dell'iniziativa.

Secondo Filippo Bianco, Ad di Friuli Innovazione, capofila del progetto, «TechMology ha lavorato sulle precondizioni per aumentare l'utilizzo delle tecnologie abilitanti chiave (KET) di Industria 4.0 nelle imprese, specialmente piccole, che operano nella catena del valore della mobilità, che per peso in termini di forza lavoro impiegata, lavorazioni di nicchia ad alto valore aggiunto, professionalità disponibili, caratterizzano significativamente l'area transfrontaliera tra Italia e Slovenia».

Tanja Mohorič, direttore del cluster automobilistico ACS della Slovenia e omologa di Hidria per quanto concerne la cultura dell'innovazione e dei progetti europei, ha spiegato che «uno dei contenuti di supporto più importanti è la creazione di strategie di sviluppo congiunte attraverso la condivisione delle conoscenze sulle tendenze in atto non solo nel campo dello sviluppo del mercato dell'industria automobilistica, ma anche nel campo della ricerca e dello sviluppo in tutte le aziende".

(ANSA).

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