Per la prima volta si è riusciti ad assistere in tempo reale alle conversazioni silenziose delle piante: cioè tutti quei messaggi che vengono scambiati attraverso l’aria con molecole volatili, prodotte in caso di minaccia dovuta a insetti, erbivori o danneggiamento. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve ad un gruppo di ricercatori dell’Università giapponese di Saitama. La ricerca non solo getta nuova luce sul misterioso mondo delle piante, ma sottolinea anche i modi straordinari in cui la natura le ha attrezzate per prosperare e adattarsi di fronte alle avversità.
Il fenomeno della comunicazione tra piante tramite composti organici volatili, i cosiddetti Voc, è stato documentato per la prima volta nel 1983 e da allora è stato osservato in più di 30 diverse specie di piante. Tuttavia, i meccanismi molecolari alla base di questo scambio silenzioso di messaggi sono rimasti finora poco chiari.
Per cercare di comprenderli meglio, i ricercatori guidati da Yuri Aratani e Takuya Uemura hanno costruito attrezzature per incanalare le molecole prodotte da piante di Arabidopsis thaliana (una delle specie più utilizzate nella ricerca) attaccate da bruchi verso altri esemplari non danneggiati. Allo stesso tempo, hanno modificato le piante in modo che producessero proteine fluorescenti in risposta alle sostanze volatili: in questo modo, hanno potuto seguire in diretta quello che avveniva.
“Abbiamo finalmente svelato l'intricata storia di quando, dove e come le piante rispondono ai ‘messaggi di avvertimento’ aerei provenienti dai loro vicini minacciati”, afferma Masatsugu Toyota, che ha coordinato lo studio. “Questa eterea rete di comunicazione, nascosta alla nostra vista, svolge un ruolo fondamentale – spiega Toyota – nel salvaguardare tempestivamente le piante da minacce imminenti”.
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