Sulla Luna il tempo corre più veloce di 57 microsecondi al giorno

Sulla Luna , a causa della debole forza di gravità, il tempo corre più veloce che sulla Terra di circa 57 milionesimi di secondo (microsecondi) al giorno : lo dimostrano i calcoli fatti dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, guidati dal fisico Slava G. Turyshev. I risultati dello studio, condivisi sulla piattaforma arXiv in attesa della revisione fra pari, aiuteranno a sincronizzare i sistemi di navigazione di Terra e Luna in vista delle future missioni umane del programma internazionale Artemis .

Proprio l'obiettivo di riportare l'umanità sul nostro satellite naturale entro il 2026 ha imposto la necessità di determinare un tempo di riferimento standard sulla Luna e di stabilire con precisione a quanto ammontano le piccolissime differenze temporali con la Terra. Che esistessero era già noto, considerato che la forza di gravità lunare è pari a un sesto di quella terrestre e proprio la gravità può rallentare il tempo, come indica la teoria generale della relatività di Einstein. La questione però non era mai stata approfondita con urgenza, dato che gli astronauti del programma Apollo sono rimasti sulla Luna per periodi di tempo troppo brevi per avere contezza del fenomeno , mentre nei decenni successivi sono stati inviati solo veicoli spaziali senza equipaggio.

Oggi che la Nasa mira a costruire delle basi lunari per una permanenza duratura, le priorità sono cambiate e anche la precisione nelle indicazioni temporali diventa fondamentale per atterrare sulla Luna ed esplorarla in sicurezza evitando zone pericolose.

Per stimare dunque le differenze temporali tra Luna e Terra, i ricercatori del Jpl hanno calcolato le loro diverse scale temporali rispetto al baricentro del Sistema solare , ovvero il centro di massa comune attorno al quale orbitano in equilibrio il Sole, i pianeti e i satelliti . I risultati dello studio indicano una discrepanza di 57 microsecondi al giorno: il valore è molto vicino a 56,02 microsecondi che erano stati stimati recentemente da un altro team di ricerca del National Institute of Standards and Technology americano, ma siccome su distanze così grandi contano anche le piccole frazioni di secondo, resta ancora molto lavoro da fare per arrivare a un valore più preciso .

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