Su Venere ci sono vulcani attivi, scoperte colate di lava VIDEO
Proprio la sua densa atmosfera rende molto difficile studiarne la superficie perchè difficilmente gli strumenti resistono a tali condizioni e gran parte delle analisi sono possibili solo usando i radar, come aveva fatto la missione Magellan della Nasa, che tra il 1990 e il 1994 ha mappato il pianeta con un radar.
“Grazie al rinnovato interesse, in vista di future missioni, e ai grandi miglioramenti tecnologici di elaborazione dei dati – ha detto Sulcanese – abbiamo potuto mettere a confronto le immagini ottenute tra i due periodi scoprendo la presenza in due regioni alcune colate laviche avvenute in quell’intervallo di tempo”. Si tratta della prova più limpida di attività del pianeta, che si aggiunge alla scoperta fatta circa un anno fa di deformazioni in un cratere, segno di una probabile eruzione. “Studiando Venere – ha aggiunto Mitri – possiamo comprendere anche molto del nostro pianeta, perché ci aiuta ad esempio a capire come mai nonostante siano così simili e si siano formati nello stesso ambiente hanno poi avuto un’evoluzione così diversa”. Studi che aiuteranno anche allo sviluppo dei nuovi strumenti che saranno a bordo delle missioni Veritas ed Envision e che avranno entrambi importanti contributi italiani. “Abbiamo anche fornito le aree su cui tornare nuovamente a investigare – ha concluso Sulcanese – e potremmo mettere a confronto le stesse regioni, questa volta a distanza di decenni”.