Spazio, Italia alla pari con grandi Stati membri europei

Nel settore spaziale l’Italia gioca ormai alla pari con i grandi Stati membri europei: è infatti terza per contributi all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), con il 18,2%, ed è ormai vicinissima a Germania (20,8%) e Francia (18,9%), i primi due Paesi. “Si tratta di un risultato epocale”, ha affermato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Giorgio Saccoccia, durante la presentazione dei risultati della Conferenza Ministeriale dell’Esa 2022. “Adesso l’interazione con Francia e Germania è del tutto diversa rispetto a quella di qualche anno fa”, aggiunge Saccoccia, “l’Italia è molto più coinvolta nei processi decisionali ed è un cambiamento che il nostro Paese deve saper cavalcare”.

Sui programmi spaziali opzionali, l’Italia è addirittura al primo posto per investimenti, con una quota che è aumentata del 40% rispetto al 2019: “È un segnale molto forte”, ha detto il presidente dell’Asi. In particolare, risultano in crescita del 400% gli investimenti nel settore della navigazione, dove – secondo Saccoccia – l’Italia detiene ormai la leadership in tutti i segmenti, mentre l’Osservazione della Terra resta l’area in cui investiamo di più a livello nazionale, con oltre la metà del budget complessivo.

Nel settore dell’esplorazione umana e robotica dello spazio c’è stato forse il cambiamento più rilevante: l’Italia ha aumentato gli investimenti in questo settore del 43%, mentre la Germania ha dovuto diminuire i fondi messi a disposizione, “Quindi siamo ormai quasi alla pari con i tedeschi – ha affermato il presidente Asi – e molto sopra i francesi”. Il nostro Paese è addirittura il primo contributore per il Lunar Lander, un esploratore robotico che dimostrerà le principali tecnologie europee e condurrà esperimenti scientifici sulla Luna: “È un programma che ha bisogno di essere ancora sviluppato molto – ha aggiunto Saccoccia – quindi avremo la possibilità di influenzare notevolmente la direzione del progetto”.

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