Si può rendere fertile il suolo lunare, grazie a un mix di 3 batteri

Il suolo lunare potrebbe essere reso fertile per la coltivazione di piante: lo dimostra un esperimento fatto sulla Terra, nel quale un suolo simile a quello lunare è stato reso fertile grazie a tre batteri. Questi ultimi hanno permesso di far crescere una pianta parente del tabacco, la Nicotiana benthamiana, su un terreno ottenuto utilizzando come modello i campioni riportati dalla missione Apollo 14 della Nasa, sbarcata sulla Luna nel 1971. I risultati, pubblicati sulla rivista Communications Biology, sono stati ottenuti da un gruppo di ricercatori dell’Università Agraria della Cina.

Studi precedenti hanno mostrato che, sebbene il suolo lunare possa essere utilizzato per coltivare piante come Arabidopsis thaliana, una delle più usate nella ricerca scientifica, non riesce a supportarne in maniera adeguata la crescita, proprio come la cenere vulcanica terrestre. Inoltre, il suolo lunare è privo di azoto, un elemento indispensabile per la crescita degli organismi vegetali, e contiene fosforo in una forma inutilizzabile. I ricercatori guidati da Yitong Xia hanno quindi cercato un modo per alterare le caratteristiche fisiche e chimiche del suolo lunare ottenuto in laboratorio, aggiungendo all’equazione 3 batteri: Bacillus mucilaginosus, Bacillus megaterium, e Pseudomonas fluorescens.

I risultati dimostrano che, dopo qualche settimana di coltivazione, le piante cresciute nel terreno provvisto di batteri avevano un contenuto di clorofilla maggiore, possedevano steli e radici più lunghi, tendevano ad essere più pesanti e ad avere gruppi di foglie più grandi. Gli autori dello studio spiegano, infatti, che questi 3 batteri sono in grado di migliorare la fertilità del suolo lunare aumentando notevolmente le concentrazioni di una forma di fosforo differente da quella presente all’inizio e utilizzabile da parte delle piante.

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