Più di 3.000 partecipanti in gara, 120 squadre provenienti da tutta Italia: sono i numeri di RomeCup, l’evento giunto alla sedicesima edizione nato per avvicinare i più giovani al mondo dell’innovazione e della robotica attraverso gare, giochi e laboratori didattici dal 3 al 5 maggio. Al centro di RomeCup sono i più giovani ma anche l’occasione di confronto sui grandi temi sollevati in particolare dall’introduzione dell’Intelligenza Artificiale.
Ad aprire l’evento non poteva che essere un robot, il piccolo umanoide Nao da anni un riferimento per moltissimi centri di ricerca e che nel tempo ha trovato sempre più applicazione anche nella robotica educativa: proprio gli umanoidi Nao sono tra i robot usati per le gare di ‘soccer’, una sorta di calcetto giocato da robot programmati e migliorati dai ragazzi. “E’ un vero piacere essere qui alla presenza di un pubblico così importante”, ha esordito Nao rivolgendosi alle centinaia di ragazzi che hanno partecipato all’evento di apertura della nuova edizione di RomeCup, promossa dalla Fondazione Mondo Digitale e dall’Università Campus Bio-Medico di Roma che nei suoi spazi ha accolto anche decine di progetti e prototipi presentati anche da istituzioni e università di tutta Italia, come l’esoscheletro per la riabilitazione pediatrica sviluppato dai ricercatori dell’Irccs San Raffaele.
Un evento pensato per i più giovani, i futuri cittadini di un mondo altamente digitale, dove poter imparare giocando, collaborando e condividendo e allo stesso tempo impegnare anche istituzioni, aziende e centri di ricerca in un dialogo sul futuro della tecnologia – che ha ricordato inviando un messaggio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto inviando un messaggio – sembra essere per la prima volta in una posizione di vantaggio sull’uomo. Ricordando il caso ChatGpt che è nuovamente disponibile da fine aprile, il ministro ha sottolineato che “ha mostrato le insidie di un settore che necessita ancora di una rigorosa regolamentazione: la limitazione provvisoria del trattamento ad OpenAi del Garante per il trattamento dei dati personali ha determinato un maggiore livello di tutela per gli utenti”.
Il settore è in grande crescita “in Italia ha registrato un +32% in un solo anno – ha proseguito Urso – per un valore pari a 500 milioni di euro; ormai è centrale nei programmi di sviluppo delle imprese di ogni dimensione che investono in Intelligent data processing, Language AI e Computer vision”. Il robot di Ironman per la riabilitazione dei bambini Tra i tanti progetti presenti nell’area espositiva c’era anche Atlas, il primo esoscheletro indossabile ‘liberamente’disponibile in Italia per pazienti pediatrici e che è stato mostrato alla RomeCup 2023 dai ricercatori dell’Irccs San Raffaele.
“Al primo impatto molti si impauriscono ma poi quando muovono i primi passi si emozionano, in particolare quando iniziano a prenderefamiliarità e iniziano a muoversi fuori dalla stanza, interagire con altri o giocare in modo dinamico. Forse ancor più emozionati sono i genitori”, a raccontarlo è Carlotta Maria Manzia, erapista della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva all’Irccs San Raffaele, che conAtlas ha già lavorato su una decina di giovanissimi pazienti in madia di 7-8 anni nello sperimentare questo innovativo strumento per lariabilitazione pediatrica. Atlas è il primo esoscheletro overground, ossia che può essere usato in modo libero in un ambiente controllatodisponibile in Italia, sviluppato da un’azienda spagnola, e da pochi mesi usato attivamente al San Raffaele di Roma.
“Atlas – haaggiunto Francesco Infarinato, responsabile del Laboratorio di Bioingegneria della Riabilitazione- è uno degli strumenti che usiamo perla riabilitazione e si inserisce in un contesto più ampio di uso delle tecnologie per la riabilitazione. Attraverso il movimento non si agiscesolo sul sistema muscolo scheletrico ma anche a livello cerebrale perché si riattivano alcuni stimoli sensoriali e percorsi neuronali”. Colmare il divario tra macchine e uomo con la formazione “Uno dei nostri obiettivi – ha detto Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale – è quello di accompagnare lepersone a cogliere al meglio le opportunità tecnologiche e per farlo occorre colmare un divario tra due distinte linee: una è quella inrapidissima crescita dello sviluppo tecnologico, l’altra quella decrescente della capacità dell’uomo di poterla e saperla utilizzare”.
Un divario che rischia di avere importanti e imprevedibili conseguenze per le future generazioni che rischiano dunque di subire piuttostoche sfruttare i nuovi potenti strumenti digitali. Una risposta può e deve avvenire dalla formazione dei più piccoli ma anche deglistudenti universitari: “oggi abbiamo a disposizione strumenti che possono radicalmente cambiare il modo di fare didattica e farmettere in pratica agli studenti le loro conoscenze”, ha detto Fabrizio Taffoni, del Laboratorio di Robotica avanzata e Tecnologie‘Human-Centred’ dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Robotica e Intelligenza artificiale, ad esempio, sono sempre più usate inambito medico e formare i futuri dottori esercitandosi realmente con questi strumenti è una sfida fondamentale, “e si può fare usandoad esempio le tante tecnologie low-cost oggi disponibili”. “Ma occorre investire di più in questa direzione in modo strutturale, solomettendo in pratica quel che si impara a livello teorico è possibile cogliere realmente le potenzialità tecnologiche”.
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