Scienza e Tecnologia
Mercoledì 25 Ottobre 2023
Record estremi per 25 su 30 parametri vitali della Terra
Almeno 25, sui 30 parametri vitali della Terra, hanno raggiunto record estremi, dalle temperature al di sopra della norma fino alle emissioni di gas serra: regioni del pianeta nelle quali vivono fra tre e i sono miliardi di persone, potrebbero superare i parametri di vivibilità. A lanciare l'allarme di un potenziale collasso naturale e sociale è il rapporto internazionale coordinato da William Ripple e Christopher Wolf, dell'Università Oregon State, pubblicato sulla rivista BioScience e sottoscritto da 15.000 scienziati di 163 Paesi.
"Senza azioni che affrontino alla radice il problema dell'umanità che prende dalla Terra più di quanto può dare in sicurezza - ha commentato Wolf - siamo sulla buona strada verso il potenziale collasso dei sistemi naturali e socioeconomici, verso un mondo con un caldo insopportabile, carenza di cibo e di acqua dolce".
In un contesto di cambiamenti climatici già di per sé preoccupante, il 2023 ha fatto segnare tanti importanti nuovi record che superano i precedenti con enormi margini. Tra questi, ben 38 giorni in cui si sono registrate temperature globali medie di oltre 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali (fenomeno fino al 2022 ancora piuttosto raro) e le emissioni di CO2 dovute ai violenti incendi in Canada. Nello stesso tempo, sottolineano gli autori della ricerca, sono raddoppiati i sussidi ai combustibili fossili forniti dai governi per abbassare il costo dell'energia.
Il rapporto stima che entro fine secolo tra i 3 ai 6 miliardi di persone potrebbero trovarsi a vivere in condizioni climatiche estreme, fuori dai livelli di vivibilità. "È un dovere morale degli scienziati e delle nostre istituzioni allertare l'umanità di qualsiasi potenziale minaccia esistenziale e mostrare leadership nell'agire", ha aggiunto Ripple che ha anche sollecitato alla necessità di dare priorità a politiche per la riduzione delle emissioni, come la transizione verso diete vegetali o l'eliminazione dei combustibili fossili. Azioni che però devono essere fondata sull'equità e la giustizia sociale perché i maggiori impatti climatici colpiscono le persone più povere che hanno contribuito meno alla crisi
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