Scienza e Tecnologia
Lunedì 12 Giugno 2023
Quando la medicina è spericolata, storie di auto esperimenti
Spesso non è successo nulla, qualcuno invece ci ha lasciato le penne, qualcun altro ci ha vinto un Nobel: sono gli auto sperimentatori di ‘Eroica, folle e visionaria. Storie di medicina spericolata’ (Bollati Boringhieri, 288 pagine, 19,00 euro) di Silvia Bencivelli che racconta dei tanti – un po’ eroi, un po’ folli, un po’ visionari – che hanno deciso di mettere alla prova le proprie idee direttamente su sé stessi.
“Non farei a nessun altro quello che non ho il coraggio di fare su di me”: è stata spesso questa la giustificazione usata da molti padri della medicina per rendere conto delle tante storie di autoesperimenti raccontati in modo ricco ma allo stesso tempo leggero ed ironico nel nuovo libro da Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica. Sono soprattutto storie che arrivano per buona parte da un mondo della medicina ancora privo delle regole e dei controlli di oggi che fanno proprio dell’anonimato degli sperimentatori uno degli elementi chiave per misurare gli effetti in modo più oggettivo possibile. Dal leggendario auto inoculo di pus infetto di gonorrea e sifilide direttamente nel proprio pene di uno dei padri della chirurgia del ‘700, John Hunter, al più innovativo chirurgo della storia americana Wiliam Halsted che insieme a tanti altri padri degli anestetici si trova a essere tossicodipendente o la folle idea di Claude Barrow che a metà ‘900 decide di farsi infettare dal parassita della schistosomiasi per riuscire a trasportarlo integro nel suo laboratorio: tanti protagonisti molto diversi tra loro, dagli scienziati giovani e sconosciuti in cerca di gloria a quelli affermati e autorevoli ma presi da dispute accademiche fino agli avventurosi oppure i semplici incoscienti. Tutti accomunati dall’essere i primi su cui sperimentare. Menti, ma soprattutto corpi prestati alla scienza.
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