A poco meno di otto mesi dall'evento di fusione nucleare del 5 dicembre 2022 (il primo con un guadagno di energia), gli Stati Uniti sono riusciti a replicare quel successo realizzando nuovamente un processo di fusione che ha prodotto più energia di quella immessa nel sistema per innescare la reazione. Lo annunciano al Financial Times i ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory , affermando che il nuovo esperimento condotto il 30 luglio ha prodotto una quantità di energia superiore rispetto a quello precedente.
Lo scorso dicembre, 192 potenti raggi laser erano stati utilizzati per 'strizzare' una quantità minuscola di atomi di idrogeno e fonderli l'uno con l'altro in una camera di confinamento: a fronte di poco più di 2 megajoule di energia immessi nel sistema, erano stati ottenuti 3,15 megajoule . Stavolta, secondo i dati preliminari, la reazione di fusione innescata a luglio avrebbe prodotto 3,5 megajoule.
"Come è nostra prassi - rassicurano i ricercatori - prevediamo di riportare questi risultati alle prossime conferenze scientifiche e in pubblicazioni sottoposte a revisione fra pari".
Questo nuovo successo rappresenta un'importante prova di principio per dimostrare la possibilità di riprodurre sulla Terra le reazioni che avvengono nel cuore delle stelle e che potrebbero aprire la strada alla produzione di energia pulita, inesauribile e a basso costo. Bisogna però ricordare che il bilancio energetico positivo raggiunto riguarda soltanto l'energia che colpisce la capsula contenente l'idrogeno, e non tiene conto dell'energia elettrica necessaria ad alimentare i laser (pari a circa 300 megajoule).
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