Dare una vista nuova ai robot del futuro: è uno degli obiettivi delle meta-lenti, i nuovi materiali con incredibili proprietà capaci di riconoscere i bordi degli oggetti in modo quasi istantaneo , senza passare dalle analisi di un computer, con un bassissimo consumo di energia e occupando spazi quasi nulli . Le possibili applicazioni delle meta-lenti sono uno dei temi della conferenza organizzata dalla Società Italiana di Elettromagnetismo Siem a Viareggio.
“Le possiamo definire come le lenti del futuro ”, ha detto Costantino De Angelis, dell’Università di Brescia, per spiegare questi innovativi materiali che devono molto ai pioneristici lavori del fisico italiano naturalizzato statunitense Federico Capasso, dell’Università di Harvard. “In sostanza – ha proseguito – si tratta di provare a replicare quel che si fa nell’ottica tradizionale con le lenti ma in questo caso decorando delle superfici planari con delle particelle nanometriche”. In altre parole ‘schiacciare’ una lente , e il suo obiettivo, trasformandolo in un foglio 2D . Dunque dimensioni molto ridotte con inoltre il grande vantaggio di poter analizzare l’immagine direttamente con la lente stessa, senza dover far analizzare le immagini a un computer .
Proprietà che permettono ad esempio di riconoscere , non diversamente da come fa un occhio umano, i bordi di un oggetto oppure eventuali oggetti in movimento , in modo praticamente istantaneo, senza la necessità di farle processare a un computer (o il cervello) e con un consumo di energia bassissimo. Ricadute enormi per settori come la robotica o le auto a guida autonoma . “A testimoniare la potenzialità di queste tecnologie è l’incredibile quantità di aziende e startup nate in questi ultimi anni – ha aggiunto De Angelis – ma ovviamente alcune sfide importanti da superare ci sono ancora”. La principale è quella di realizzare meta-lenti capaci di vedere ampie parti dello spettro, ad oggi vedono infatti un solo colore come il rosso, oppure per vederne tanti devono usare molta energia. “La sfida è vedere tutto lo spettro usando poca energia. Ma è una sfida oggi alla portata, è solo questione di tempo”, ha concluso De Angelis.
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