Nell'embrione un circuito cerebrale fa luce sull’autismo

Negli embrioni di topo è stato scoperto un circuito cerebrale che getta nuova luce sull’autismo e su altri disturbi dello sviluppo neurologico: si tratta di una struttura provvisoria che si forma inaspettatamente prima del cervello e che guida il suo sviluppo, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione spaziale dei neuroni. La scoperta, pubblicata sulla rivista Cell da ricercatori guidati dall’Istituto svizzero di Oftalmologia Molecolare e Clinica di Basilea, è stata possibile grazie alla messa a punto di una nuova tecnica che permette di studiare i cervelli degli embrioni di topo vivi con una risoluzione senza precedenti.

La maggior parte della corteccia, la parte più esterna del cervello sede di funzioni complesse come pensiero, consapevolezza, memoria, attenzione e linguaggio, è composta da cellule chiamate neuroni piramidali. Per riuscire a seguire lo sviluppo di queste strutture nell’embrione, i ricercatori guidati da Martin Munz e Arjun Bharioke hanno dovuto superare una sfida molto difficile: i neuroni piramidali, infatti, misurano solo un decimo dello spessore di un capello umano e qualsiasi movimento può compromettere le analisi. Per questo motivo, gli autori dello studio hanno fissato gli embrioni all’interno della pancia della madre con dei dispositivi riempiti con agar, una sostanza gelatinosa.

In questo modo il gruppo ha scoperto che, molto prima del completo sviluppo della corteccia, nel cervello degli embrioni era già attivo un circuito cerebrale provvisorio. Nei topi manipolati per esprimere disfunzioni simili all’autismo umano, però, questo circuito non scompariva durante lo sviluppo, ma rimaneva in funzione. Ora, il prossimo passo sarà quello di esaminare nel dettaglio gli strati di questi primi circuiti, per vedere cosa succede quando vengono manipolati

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