Nel Mar Egeo trovate tracce di una super-eruzione di 520.000 anni fa

Nel Mar Egeo, intorno all’isola greca di Santorini, sono state trovate tracce di una mega-eruzione avvenuta circa 520.000 anni fa. I depositi vulcanici lasciati dall’evento, che fu di tipo esplosivo, occupano oltre 90 chilometri cubi e sono spessi più di 150 metri: ciò li rende sei volte più grandi di quelli lasciati dall’eruzione che distrusse la civiltà minoica di Creta tra il 1627 e il 1600 a.C., e ben dieci volte più grandi di quella dell’Hunga Tonga avvenuta nel 2022 nell’Oceano Pacifico, considerata la più violenta del 21° secolo. La scoperta arriva dallo studio guidato dall’Università francese di Clermont-Auvergne e pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment.

L’area vulcanica situata nel Mar Egeo vicino alla Grecia è costituita da una catena lunga 60 chilometri di oltre 20 vulcani, la maggior parte dei quali sommersi. È considerata particolarmente pericolosa, perché questi vulcani hanno una lunga storia di eruzioni alle spalle, alcune delle quali altamente esplosive, sebbene i ricercatori concordino che è molto improbabile che un’altra eruzione di questa portata avvenga nel prossimo futuro.

Gli autori dello studio guidati da Tim Druitt si sono avvalsi di vari metodi, tra cui l’analisi dei microfossili presenti per una datazione accurata e fasci di elettroni per capire la composizione chimica dei depositi, in modo da decifrare l’eruzione e le sue dimensioni. I risultati mostrano che la zona intorno a Santorini in passato era molto più esplosiva di quanto si pensasse in precedenza. Un altro evento simile è altamente improbabile, ma – come afferma Steffen Kutterolf dell’istituto di ricerca tedesco Geomar, co-autore dello studio – “Conoscere il passato è un elemento essenziale per prevedere il futuro”.

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