Scienza e Tecnologia
Giovedì 05 Gennaio 2023
Nei laghi alpini ci sono batteri che catturano il Sole con due ‘trappole’
Scoperti nei laghi alpini batteri capaci di catturare l’energia della luce con due ‘trappole’, ossia attraverso due distinti meccanismi, non solo attraverso la comune fotosintesi ma anche usando una speciale pompa protonica. A individuarli è stato un gruppo di ricerca dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca nel lago austriaco di Gossenköllesee e i risultati sono pubblicati sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).
A differenza degli animali, i batteri sono in grado di produrre sostanze organiche e generare l’energia necessaria al proprio funzionamento semplicemente dalla luce del Sole. Il più comune metodo usato dai batteri e dalle piante è quello della fotosintesi, ossia una complessa catena di reazioni chimiche che riesce a convertire CO2 e acqua in zuccheri, ma alcuni organismi hanno sviluppato anche altri metodi più o meno complessi.
Generalmente i microrganismi utilizzano solamente uno dei vari metodi ma analizzando campioni prelevati dal lago alpino di Gossenköllesee, in Austria, i ricercatori cechi hanno scoperto che alcuni batteri, Sphingomonas glacialis, sono in grado di ottenere energia dal Sole sfruttando alternativamente due distinti metodi che vengono utilizzati a seconda delle condizioni ambientali. Quando i livelli di luce e temperatura sono bassi i Sphingomonas glacialis utilizzano la fotosintesi ma quando le temperature salgono e la luce aumenta sfruttano prevalentemente molecole dette Rodopsine. Si tratta di una tipologia di molecole che quando vengono colpite dalla luce si modificano espellendo un protone verso l’esterno. Ciò causa una sorta di squilibrio che viene sfruttato per sintetizzare Atp, una delle molecole più usate in natura per il trasporto di energia all’interno delle cellule.
La presenza in uno stesso organismo di due differenti meccanismi per la produzione di energia è considerata al momento una vera rarità e secondo i ricercatori questa doppia strategia di produzione dell’energia potrebbe essere il risultato di un adattamento evolutivo alle condizioni ambientali specifiche che si trovano nei laghi alpini .
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