Stampare tessuti come la pelle umana, nasi o orecchie per impiantarli oppure testare farmaci combinando insieme biomateriali e cellule staminali: è uno dei più ambiziosi obiettivi dei ricercatori del 3D Microfluidic Biofabrication lab guidato da Gianluca Cidonio dell'Istituto Italiano di Tecnologia che presentano il loro lavoro alla Maker Faire Rome.
"Il nostro obiettivo è quello di stampare in 3D tessuti biologici un giorno impiantabili sull'uomo oppure modellare tessuti simili a quelli di una malattia e su cui poter testare farmaci", ha detto Cidonio presentando una delle tante attività delle Iit presenti negli spazi di Maker Faire Rome, il grande evento organizzato da Camera di Commercio di Roma finalizzato a far conoscere il meglio della tecnologia e della creatività.
Un'evoluzione biotech delle stampe 3D ma che utilizzando materiali biocompatibili e cellule staminali permette di realizzare veri e propri tessuti biologici dalle enormi potenzialità per il mondo biomedico. Una tecnica che permette di ricreare tessuti come naso, orecchie o pelle perfettamente compatibili con il corpo. "Ma ad oggi ci sono ancora varie limitazioni per poter essere impiegati concretamente in ambito clinico", ha precisato Cidonio.
"Si tratta fondamentalmente - ha aggiunto - di ottenere le approvazioni di compatibilità dei materiali che hanno bisogno di complessi e costosi trial clinici e importanti supporti economici per completarli". Quello della biofabbricazione è uno dei settori particolarmente promettente per il futuro, che potrebbe un giorno portare all'impianto di tessuti lesionati e permettere la ricostruzione di interi organi, anche per ridurre notevolmente l'uso di test su animali.
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