Per la prima volta sono stati modificati in laboratorio sia il numero sia la struttura dei cromosomi: adesso diventa possibile osservare in tempo reale una trasformazione che in natura richiede milioni di anni. Il risultato, cruciale per comprendere meglio le malattie cromosomiche, e' pubblicato sulla rivista Science dal gruppo di ricerca guidato dall'Accademia cinese delle scienze.
In tutti gli organismi piu' evoluti, quelli che hanno le cellule con un nucleo che racchiude il Dna (eucarioti), i filamenti di Dna sono impacchettati in cromosomi, una sorta di volumi in cui viene divisa l'informazione genetica. Il numero dei cromosomi varia da specie a specie e nel tempo, attraverso l'evoluzione, il loro numero e organizzazione puo' variare. In questo modo le specie vengono spinte verso importanti trasformazioni, perche' la differente suddivisione del Dna comporta anche degli effetti nella sua trascrizione, mentre eventuali fusioni tra cromosomi o errori nel modo in cui vengono confezionati i pacchetti di informazione puo' essere la causa di malattie.
Per comprendere meglio i meccanismi alla base di queste modifiche i ricercatori cinesi sono riusciti, per la prima volta su un mammifero, a modificare il numero di cromosomi di alcuni embrioni. In cellule di topo sono riusciti a fondere tra loro due differenti cromosomi, il 4 e il 5. I topi cosi' modificati si sono riprodotti e anche la loro prole e' riaultata fertile. Minor successo hanno avuto invece fusioni diverse, come quella tra i cromosomi 1 e 2.
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