Scienza e Tecnologia
Venerdì 11 Ottobre 2024
Mangiare poco aiuta a vivere più a lungo, ma dipende dal Dna
Che mangiare poco aiuti a vivere più a lungo lo si dice da tempo, ma solo adesso è arrivata la risposta al perché questo è vero : il segreto non sta nella perdita di peso e nei cambiamenti metabolici osservati, come si pensava finora, ma soprattutto nel Dna . Lo ha scoperto uno dei più grandi studi fatti sull’argomento, pubblicato sulla rivista Nature, che ha coinvolto quasi 1.000 topi sottoposti a diete diverse e osservati per tutto l’arco della loro vita. La ricerca, guidata dall’azienda biotech Calico e dal Jackson Laboratory, entrambi americani, dimostra che a giocare il ruolo più importante è il patrimonio genetico di ciascun individuo, che è in grado di rendere l’organismo più o meno resiliente allo stress causato dalla restrizione calorica .
I ricercatori, coordinati dall’italiano Andrea Di Francesco di Calico e da Gary Churchill del Laboratorio Jackson, hanno selezionato 960 topi geneticamente distinti tra loro, in modo da rappresentare meglio la diversità genetica della popolazione umana , e li hanno divisi in gruppi: alcuni potevano mangiare liberamente, mentre altri sono stati sottoposti a diete ipocaloriche o a periodi regolari di digiuno. Un taglio delle calorie del 40% ha portato al maggiore aumento nella durata media della vita , ma risultati positivi sono stati ottenuti anche con diete meno severe e con il digiuno intermittente.
Eppure, con grande sorpresa degli autori dello studio , gli animali che hanno perso più peso sono anche quelli che sono morti prima . A spiegare questa apparente contraddizione è il grado di resilienza codificata nei geni : i topi più ‘fortunati’ dal punto di vista genetico mantengono il peso corporeo, la percentuale di grasso e la salute del sistema immunitario anche se sottoposti allo stress causato dalla scarsità di cibo, sopravvivendo più a lungo. “Se vuoi vivere a lungo, ci sono cose che puoi controllare durante la tua vita, come la dieta – dice Churchill – ma quello che conta davvero è avere una nonna molto anziana”.
La ricerca smentisce , dunque, le classiche idee sul perché alcune diete possono allungare la vita : fattori come il peso, la percentuale di grasso corporeo e i livelli di glucosio nel sangue non spiegano il legame tra taglio delle calorie e vita più lunga. Ciò significa che gli studi umani sulla longevità , basati spesso questi parametri, trascurano probabilmente aspetti più importanti legati all’invecchiamento, come la salute del sistema immunitario . “Mentre la restrizione calorica è generalmente positiva per la durata della vita – conclude Churchill – perdere peso non lo è ”.
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