Dare forma a ogni oggetto esistente nell'infinito mondo della geometria : è l' obiettivo quasi impossibile che vede i matematici italiani in prima fila a Palermo, nel convegno internazionale dell'Unione matematica italiana (Umi) e della Società americana di matematica (Ams).
" Esistono alcuni grandi problemi matematici ancora aperti ". ha detto all'ANSA il presidente dell'Umi, Marco Andreatta. "In algebra e nella teoria dei numeri , c'è ad esempio il problema di trovare un modo per ordinare i numeri primi : una questione che ha una grande importanza nella nostra società, ad esempio per la sicurezza informatica .
"Nella geometria - ha aggiunto - c'è l'ambizioso programma dei modelli minimali" .
La geometria studia in particolare quelle che chiamiamo ' forme ', più tecnicamente dette ' varietà ', che possono essere bidimensionali , come un quadrato, oppure tridimensionali , come un cubo. Ma le forme possono essere infinite , e infinite sono anche le dimensioni .
" L'obiettivo - ha detto Andreatta - è trovare tutti i modelli ai quali riferire ogni altra forma , ad esempio si tratta di capire se è possibile deformare un oggetto tridimensionale e ricondurlo alla forma di una sfera , oppure ad altro". Una sorta di enorme catalogo che somiglia a una sfida quasi impossibile e che va sotto il nome di programma dei modelli minimali.
A dare il via a questo filone di ricerca, alcuni decenni fa, è stata la comunità matematica italiana : "eravamo fortissimi in questo ambito, poi nel tempo gli equilibri si sono spostati verso altri Paesi. Ora questo programma è forte negli Stati Uniti, ma l'Italia sta tornando a lavorarci con impegno", ha aggiunto Andreatta.
Quella dei modelli minimali è una delle grandi sfide aperte della matematica moderna : sembrano temi che, per chi non è del settore, possono sembrare lontanissimi dalla vita reale, ma che una volta risolti possono invece avere grande impatto.
"Obiettivo di questa quattro giorni che raccoglie i migliori matematici italiani e americani di ogni settore è quello di sviluppare nuove opportunità di cooperazione che più volte nel passato si sono dimostrate proficue".
Fra i mille matematici riuniti a Palermo si sono anche i vincitori del Book Prize 2023 dell'Umi: sono gli americani Christopher Hacon e Lisa Piccirillo.
Cresciuto in Italia, dove si è laureato a Pisa, Hacon insegna all'Università dello Utah e nel 2018 è stato fra i vincitori del prestigioso Breakthtough Prize, considerato una sorta di Oscar della scienza. Lisa Piccirillo, dell'Università del Texas ad Austin, è nota nel settore per aver risolto il problema del nodo di Conway, proposto oltre cinquant'anni prima dal matematico inglese John Conway.
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