L'Europa dello spazio si riorganizza senza la Russia: dopo la rottura delle relazioni con l'agenzia spaziale russa Roscosmos , avvenuta a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) rivede tempi e modalità delle sue missioni: da ExoMars , il cui lancio slitta al 2028 , al telescopio spaziale Euclid , che nel 2023 sarà portato in orbita da un razzo Falcon 9 della SpaceX. E' questo il quadro emerso alla conclusione del Council dell'Esa, dopo due giorni intensi di verifiche e nei quali sono stati redatti decine di documenti in vista del prossimo appuntamento cruciale per lo spazio europeo: la Conferenza Ministeriale dell'Esa in programma a Parigi il 22 e 23 novembre.
Organizzata fin dall'inizio in collaborazione con la Russia, la missione ExoMars ha l'obiettivo di portare sulla superficie di Marte il rover Rosalind Franklin per cercare tracce di microrganismi nel sottosuolo del pianeta. La rottura delle relazioni con la Russia , avvenuta pochi mesi prima della data prevista per il lancio, ha costretto a rivedere molta della tecnologia di bordo e progettare i componenti che avrebbe dovuto fornire Roscosmos. Per questo il direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher, ha annunciato che la nuova data prevista per il lancio non sarà più il 2026, come si era ipotizzato inizialmente, ma il 2028. Già durante l'estate si parlava di un possibile slittamento al 2028 e adesso è arrivata la conferma. "Sul rover Rosalind Franklin si sta lavorando sia su computer di bordo e software, sia sulle caratteristiche meccaniche necessarie per affrontare la fase delicata dell'atterraggio su Marte", ha detto David Parker, responsabile dell'Esa per l'Esplorazione umana e robotica.
Slittano anche i tempi delle quattro missioni europee che avrebbero dovuto partire con il razzo russo Soyuz: Euclid , Earthcare Galileo M10 e Galileo M11 . Il lancio del telescopio spaziale Euclid è ora previsto entro il 2023 con il razzo della SpaceX; la missione Earthcare per l'osservazione della Terra è ora in programma nel 2024 con il nuovo lanciatore europeo Vega C, che nel luglio scorso ha affrontato il suo primo volo; per i due satelliti del sistema europeo di navigazione Galileo si guarda alla possibilità di lanciare con l' Ariane 6 , ma la decisione è attesa nella prima metà del 2023 , ha detto il direttore dell'Esa per il Trasporto spaziale, Daniel Neuenschwander.
Modifiche anche al programma della missione Hera , diretta all'asteroide Dimorphos, la cui traiettoria è stata deviata il 27 settembre scorso dall'impatto della missione Dart della Nasa, il primo test al mondo sulla possibilità di difendere la Terra dagli asteroidi pericolosi. Hera, che dovrà esaminare e misurare il cratere lasciato dall'impatto di Dart, potrà essere lanciata nel 2024 con il nuovo grande lanciatore europeo Ariane 6. Nel caso in cui il nuovo razzo non fosse disponibile, si potrà utilizzare un Falcon 9.
Prosegue intanto il programma dei lanci con i razzi europei e il prossimo, previsto a metà dicembre con un Ariane 5 , è quello del satellite Meteosat di nuova generazione. Per quanto riguarda le prossime missioni degli astronauti europei, il responsabile dell'Esa per l'Esplorazione umana e robotica David Parker ha detto che al momento non sono previsti voli sulle Soyuz, mentre prosegue normalmente la collaborazione con la Russia a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
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