Le luci di città prolungano la stagione delle punture di zanzara

L'inquinamento luminoso prodotto dalle luci artificiali di città può alterare i ritmi biologici delle zanzare, prolungando la stagione delle punture: questo può aumentare il rischio di trasmissione di malattie infettive come la Febbre del Nilo, ma potrebbe anche ridurre la capacità delle zanzare di fare sufficienti scorte alimentari per sopravvivere all'inverno. E' quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Insects dagli entomologi della Ohio State University negli Stati Uniti.

I ricercatori coordinati da Megan Meuti hanno esaminato il comportamento delle zanzare allevate in laboratorio in condizioni di luce che mimano le lunghe giornate della bella stagione e le giornate più brevi che invece inducono gli insetti a entrare in diapausa (una sorta di letargo invernale in cui non si muovono e non si procacciano cibo).

I dati raccolti dimostrano che l'attività degli insetti cala durante la diapausa, anche se vengono mantenuti i ritmi circadiani dettati dall'alternarsi di luce e buio. L'introduzione delle luci artificiali di notte altera la loro attività posticipando la diapausa e riducendo la capacità di accumulare gli zuccheri da trasformare in scorte di grasso per l'inverno.

"Nel breve termine questo potrebbe rappresentare un problema per i mammiferi, perché si prolunga la stagione delle punture, ma nel lungo periodo può essere un problema anche per le zanzare, che potrebbero trovare difficoltà nel portare a termine tutte le attività preparatorie necessarie a superare l'inverno, e questo potrebbe ridurre il loro tasso di sopravvivenza", spiega il primo autore dello studio, Matthew Wolkoff. L'intenzione dei ricercatori è proseguire lo studio per verificare se queste alterazioni del comportamento delle zanzare avviene anche in natura, fuori dalle condizioni controllate del laboratorio.

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