Le galassie sono infinitamente più grandi di quanto si pensasse finora : lo dimostrano le nuove misure del vastissimo alone di gas che le circonda e il cui confine è stato individuato per la prima volta con grande dettaglio grazie al potente strumento montato sul telescopio Keck alle Hawaii. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy e guidato dall’Università Tecnologica australiana di Swinburne, aggiunge un'altra tessera al puzzle che cerca di descrivere come si evolvono le galassie . Inoltre suggerisce che le interazioni tra le galassie vicine sono molto più strette del previsto . Per esempio è molto probabile che la Via Lattea e la vicina Andromeda si stiano già sovrapponendo l’una all’altra .
L’alone di gas che circonda tutte le galassie, chiamato mezzo circumgalattico , rende complicato individuare esattamente i confini di una galassia, ma adesso il nuovo strumento permette per la prima volta di fare un po’ di luce. I ricercatori guidati da Nikole Nielsen hanno infatti analizzato una galassia distante 270 milioni di anni luce e hanno dimostrato che il suo alone di gas si estende per oltre 100mila anni luce , laddove il disco vero e proprio della galassia arriva a soli 7.800 anni luce dal suo centro.
È la prima volta che si riesce a fotografare il confine ultimo di una galassia . “Il mezzo circumgalattico svolge un ruolo enorme nella circolazione del gas”, afferma Nielsen. “Quindi, riuscire a capire quanto è grande e come varia tra galassie di diverso tipo, ad esempio tra quelle ricche di nursery stellari e quelle ormai spente, potrebbe aiutare a comprendere se l'alone ha un ruolo in questi differenti stadi di attività – aggiunge la ricercatrice – e se i suoi cambiamenti guidano anche i cambiamenti nella galassia stessa”.
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