Lanciati nella notte, con il razzo indiano Lvm3 dal Centro spaziale Satish Dhawan in India, 36 nuovi satelliti per le connessioni internet OneWeb, l'azienda anglo-indiana che in luglio ha siglato un accordo di fusione con la francese Eutelsat e punta a competere con gli analoghi programmi Starlink di SpaceX e Kuiper di Amazon. La scelta di usare un razzo indiano arriva dopo la rottura dei rapporti con la Russia, con la conseguente sospensione dei lanci con Soyuz, e sancisce l'ingresso di un nuovo importante attore nel mondo dei lanciatori commerciali.
"Siamo lieti di annunciare che abbiamo preso contatto con tutti i 36 satelliti del OneWebLaunch14! Ciò significa che ora abbiamo oltre il 70% della nostra flotta di satelliti in orbita", ha scritto su Twitter da OneWeb, l'azienda di proprietà del governo britannico e dell'azienda indiana Bharti Global ma che a luglio 2022 ha annunciato l'accordo per una fusione con la francese Eutelsat, una delle maggiori provider di telecomunicazioni satellitari. Un'operazione destinata a creare un gigante per le connessioni internet dallo spazio, pronta a competere con Starlink di SpaceX e il futuro Kuiper di Amazon i cui primi lanci sono programmati a partire da inizio 2023.
L'intera costellazione OneWeb avrebbe dovuto essere messa in orbita con il razzo Soyuz, attraverso lanci gestiti dall'europea Arianespace, ma l'invasione dell'Ucraina ne aveva determinato la sospensione e la ricerca di nuovi vettori per la messa in orbita. Dei 5 lanci ancora in programma, tre sono stati affidati a SpaceX, due (compreso quello di oggi) all'indiana NewSpace India Limited . Un successo che determina l'ingresso di un nuovo operatore in un mercato sempre più ampio e importante, quello dei lanciatori, che ha registrato un'incredibile accelerazione proprio grazie ai programmi di connessioni internet spaziali che prevedono la messa in orbita di migliaia di satelliti.
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