La Crew Dragon della missione Ax-3 è in viaggio verso Terra

La missione Ax-3, la terza missione privata a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale, è in viaggio verso casa: la navetta Crew Dragon Freedom ha salutato oggi la Iss, dopo numerosi rinvii dovuti al maltempo che hanno prolungato la permanenza a bordo, ben oltre i 14 giorni previsti, del pilota italiano Walter Villadei, del comandante Michael Lopez-Alegria, l'unico veterano dell'equipaggio, lo svedese Marcus Wandt dell'Agenzia Spaziale Europea e il primo astronauta turco Alper Gezeravci. L'ammaraggio è previsto per venerdì 9 febbraio alle ore 14,30 italiane, al largo della Florida.

La missione Axiom-3 è partita il 19 gennaio scorso dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral con un razzo Falcon 9 della Space X. Per quanto riguarda l'Italia, è stata il risultato di uno sforzo congiunto tra la Presidenza del consiglio, i ministeri della Difesa, delle Imprese e del Made in Italy, dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, l'Agenzia spaziale Italiana e l'Aeronautica Militare, insieme a centri di ricerca, università e aziende. Il colonnello dell'Aeronautica Villadei ha infatti ribadito più volte quanto la missione sia anche una conferma del ruolo di protagonista che l'Italia gioca fin dall'inizio dell'era spaziale, e che continua a giocare tutt'oggi.

In queste ultime settimane l'equipaggio è stato impegnato a portare avanti ben 30 esperimenti scientifici, 13 dei quali italiani. Proprio negli ultimi giorni di permanenza sulla Stazione Spaziale è stato completato uno dei sei esperimenti dell'Aeronautica Militare, che intendeva verificare come la microgravità influenza il funzionamento delle cellule che rivestono le pareti interne dei vasi sanguigni. I risultati forniranno un altro elemento utile a comprendere il modo in cui l'organismo umano reagisce all'assenza di peso, in vista di future missioni spaziali di lunga durata. Tra gli esperimenti dell'Aeronautica Militare c'è anche Isoc (Italian Space Operations Centre), il software che fornisce il catalogo aggiornato degli oggetti spaziali e algoritmi innovativi di eventi legati allo spazio, come le collisioni.

Quattro, invece, gli studi coordinati dall'Agenzia Spaziale Italiana, che raggiunge così quota 83 esperimenti realizzati in orbita dal 1997. Tra questi, uno sulla proteina beta amiloide, che promette informazioni importanti per la prevenzione e la cura delle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, una ricerca sulla fertilità femminile in condizioni di assenza di peso e il test di un software per il monitoraggio dei pericoli provenienti dallo spazio.

Il contributo dell'industria italiana, invece, è andato dalla misura in tempo reale del flusso di particelle cosmiche dell'azienda costruttrice di automobili Dallara, all'utilizzo di un nuovo protocollo messo a punto da Mental Economy con il supporto di Pwc Italia, per migliorare l'efficienza neuronale di chi svolge attività stressanti. Il progetto della Gvm Assistance era dedicato alla telemedicina, con il monitoraggio in tempo reale dei parametri vitali, mentre guardava all'abbigliamento spaziale quello della startup Spacewear, che ha messo a punto una tuta hi-tech super-leggera, studiata per il comfort di chi la indossa, dotata di sensori e in grado di conservare la temperatura corporea.

© RIPRODUZIONE RISERVATA