Scienza e Tecnologia
Lunedì 26 Agosto 2024
La caccia ai mammut fatta con picche conficcate nel terreno
Durante l'Era glaciale i nostri antenati cacciavano i mammut e gli altri animali di grandi dimensioni non scagliando le loro lance, bensì usando delle picche conficcate nel terreno per infilzarli: le affilate punte di pietra penetravano le carni come proiettili, conficcandosi tanto più a fondo quanto più impetuosa era la carica con cui sopraggiungeva la preda. Lo dimostrano i test di laboratorio condotti dagli archeologi dell'Università della California a Berkeley, pubblicati sulla rivista Plos One.
Partendo dallo studio di dipinti e testi che descrivono l' uso delle picche fatto in diversi periodi storici in varie parti del mondo , i ricercatori hanno condotto degli esperimenti per capire come gli strumenti a disposizione dei nostri antenati potevano reagire all'attacco di un grosso animale. In particolare, hanno ricreato delle picche con punte di pietra affilate tipiche della cultura Clovis , scoperte un secolo fa nel Nuovo Messico e molto diffuse nelle comunità del Nord America durante l'era glaciale. Grazie a una piattaforma di test appositamente realizzata, gli archeologi hanno misurato la forza che queste armi potevano sopportare prima del distacco della punta e della rottura dell'asta .
"Il tipo di energia che puoi produrre con il braccio umano non è per niente simile al tipo di energia generata da un animale che carica: è un ordine di grandezza diverso", spiega l'antropologo Jun Sunseri. Per questo motivo le picche conficcate nel terreno con la giusta angolazione risultavano più efficaci delle lance scagliate a mano, giustificando la loro complessa e dispendiosa realizzazione.
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