Le previsioni meteorologiche potrebbero diventare 240mila volte più veloci, e con semplici pc anzichè i supercomputer, grazie all'intelligenza artificiale (AI): è possibile grazie alla tecnica innovativa basata sulla combinazione di una metodologia di apprendimento automatico di nuova generazione e di un nuovo e più efficiente algoritmo. Il risultato, pubblicato sulla rivista Chaos, è stato ottenuto negli Stati Uniti, nell'Università Statale dell'Ohio.
Con la nuova tecnica i ricercatori sono riusciti a predire il comportamento di sistemi estremamente complessi come i fenomeni meteorologici, utilizzando un computer normale al posto dei supercomputer e richiedendo molti meno dati per addestrare il sistema, aprendo la strada a una migliore comprensione di molti altri problemi del mondo reale, come le anomalie del battito cardiaco. Sistemi complessi e caotici come i fenomeni meteorologici sono molto difficili da prevedere, a causa della quantità di variabili che influenzano il loro comportamento: per fare previsioni accurate, infatti, bisognerebbe non solo conoscere bene ognuna di queste variabili, ma anche le equazioni che descrivono come le variabili interagiscono tra loro, cosa impossibile.
Tuttavia, con il nuovo algoritmo per l'apprendimento automatico, i due ricercatori Wendson de Sa Barbosa e Daniel Gauthier sono riusciti a ridurre da 500mila a 400 i dati utilizzati per l'addestramento della AI, raggiungendo un'accuratezza uguale o migliore. Gli autori dello studio, inoltre, hanno potuto utilizzare un normale laptop con Windows 10 al posto di un supercomputer solitamente necessario, ottenendo le previsioni in una frazione di secondo. "È molto eccitante, riteniamo che questo sia un progresso sostanziale in termini di efficienza dell'elaborazione dei dati e accuratezza delle previsioni nel campo dell'apprendimento automatico", afferma de Sa Barbosa. "Imparare a prevedere questi sistemi estremamente caotici è una delle grandi sfide della fisica - aggiunge il ricercatore - e comprenderli potrebbe aprire la strada a nuove scoperte".
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