Intelligenza 'accelerata' aiuterà la Giustizia amministrativa

(ANSA) - PESCARA, 04 OTT - Una forte integrazione fra competenze tecnologiche e giuridiche, una piattaforma di business intelligence e intelligenza artificiale, o meglio 'intelligenza accelerata', che avrà un ruolo di supporto al giudice il quale manterrà comunque, in via esclusiva, l'attività di elaborazione. Su queste basi ha preso forma il progetto attuato dalla Giustizia amministrativa, tramite il Servizio per l'Informatica, inserito nella misura PNRR 1.6.5 "Digitalizzazione delle grandi PAC, Pubbliche amministrazioni centrali - Consiglio di Stato" con la supervisione del Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio. Dei dettagli del progetto, illustrati nell'articolo "Intelligenza artificiale e Giustizia amministrativa: strategie di impiego, metodologie e sicurezza" pubblicato oggi sul sito del Consiglio di Stato, si parlerà nel convegno "La giustizia moderna alla luce dei regolamenti adottati dall'Ue nel decennio digitale", in programma domani, sabato 5 ottobre, a Capri.
Fra le condizioni che hanno reso possibile l'avvio dei progetti di IA c'è l'elevato livello di digitalizzazione già raggiunto nel 2017, da quando è in vigore il processo amministrativo telematico (Pat) e sono stati digitalizzati anche i fascicoli degli anni precedenti.
"Delle progettualità PNRR che ci siamo impegnati a realizzare, quelle relative all'impiego di tecnologie di IA guardano a una Giustizia amministrativa moderna, con una proiezione che deve però mantenere un saldo ancoraggio nelle radici dell'Istituzione, fornendo massime garanzie del controllo pieno del processo decisionale da parte del giudice - commenta Giulio Castriota Scanderbeg, Segretario Generale della Giustizia amministrativa, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato - Sintesi di testi o chatbot potranno costituire un'evoluzione eventuale, ma non sono stati ritenuti base solida di partenza su un piano finalistico per assicurare la migliore qualità e trasparenza dei sistemi di IA".
"La metodologia utilizzata - evidenzia Brunella Bruno, Responsabile del Servizio per l'informatica della Giustizia amministrativa - ha fatto perno su una forte integrazione delle competenze, dalla quale, attraverso il confronto constante dei magistrati del Servizio con la qualificata componente tecnica interna e con partner altamente specializzati, sono scaturite soluzioni innovative per plasmare l'impiego di queste tecnologie sul contesto nel quale saranno applicate, in conformità alle linee di indirizzo impartite".
Sul futuro della piattaforma spiega di più il direttore generale per le risorse Informatiche e la Statistica del Consiglio di Stato, Domenico Franco Sivilli: "La piattaforma di IA realizzata verrà integrata con il sistema core della Giustizia amministrativa su cui si basa il processo amministrativo telematico, ingloba tool di sicurezza allo stato dell'arte e costituisce un mero strumento di ausilio del magistrato, con un'attenzione particolare ai profili di incidenza ambientale. Le tecnologie utilizzate, basate su sistemi in cloud, permettono, a parità di prestazioni, una significativa mitigazione degli impatti sul piano del consumo energetico". (ANSA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA