Individuata la proteina che permette di rigenerare i muscoli danneggiati: si chiama Cripto e, a seconda della quantità presente sulle cellule staminali adulte che sono nelle fibre muscolari, può farle differenziare per riparare le lesioni oppure lasciarle silenziose. La scoperta si deve alla ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Developmental Cell e coordinata dall’Italia, con l’Istituto di genetica e biofisica ‘A. Buzzati-Traverso’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Hanno collaborato l’Istituto californiano Sanford Burnham di La Jolla e, dall’Italia, l'Università Federico II di Napoli e l’Irccs Fondazione Santa Lucia di Roma.
Nonostante richieda ulteriori studi prima di poter essere applicata all’uomo, la scoperta segna un passo in avanti nella comprensione dei processi di rigenerazione dei muscoli compromessi a causa di invecchiamento o di malattie degenerative, come la distrofia di Duchenne. “In futuro, riuscire a controllare l’espressione e la localizzazione della proteina Cripto nelle cellule staminali muscolari delle persone anziane potrebbe migliorare l’efficienza della rigenerazione muscolare”, osserva la coordinatrice della ricerca, Gabriella Minchiotti, del Cnr-Igb.
I ricercatori hanno studiato le ‘cellule satellite’, ossia le staminali adulte che si trovano sulla superficie delle fibre muscolari. Quando questi sono a riposo, le cellule satellite sono in uno stato inattivo chiamato ‘quiescenza’, mentre si attivano quando avvengono i muscoli sono danneggiati per traformarsi "in nuove cellule muscolari (mioblasti) che contribuiscono a rigenerare il tessuto danneggiato”, dice la ricercatrice. A decidere l'attivazione o meno delle cellule satellite è la proteina Cripto, presente sulla loro superficie in quantità diverse: se c'è un danno muscolare, si risvegliano e rivestono la loro superficie con la proteina Cripto e, quando il rivestimento diventa sufficiente, cominciano a differenziarsi.
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