Il Mediterraneo in viaggio con i ricercatori di Life Conceptu Maris

Avvistare e monitorare tartarughe marine, cetacei e marine litter ovvero qualsiasi materiale solido persistente, fabbricato o trasformato e in seguito scartato, eliminato, abbandonato o perso in ambiente marino e costiero. È questo uno degli obiettivi del progetto Life Conceptu Maris (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability) che ha portato la scrittrice Maria Betteghella , e il fotografo Gianluca Tesauro , a realizzare un reportage pubblicato su Intrepid Times . Gli autori hanno seguito l’imbarco invernale che i ricercatori svolgono sulla rotta Civitavecchia-Tunisi-Salerno di Grimaldi Lines, documentando il primo di una serie viaggi lungo le rotte del Mediterraneo per raccontare le meraviglie e i misteri del Mare Nostrum.

“È stato molto interessante osservare la collaborazione che si è istaurata tra l’equipaggio della nave e il team dei ricercatori – racconta Maria Betteghella – Sembra che la relazione con il mare abbia la forza di unire le persone in modo istintivo, naturale".  Le attività dell’equipe di ricerca Conceptu Maris avvengono in cabina di comando, dove gli osservatori esperti godono di una visuale eccezionale per una raccolta dati standardizzata su cetacei, tartarughe marine e marine litter, e in sala macchine, dove è stata predisposta una stazione di raccolta e filtraggio di acqua marina per le analisi di Dna ambientale e isotopi stabili. L’importanza delle navi di linea all’interno della ricerca ambientale nel Mediterraneo è sostenuta da diversi studi scientifici condotti, tra gli altri, da Elena Valsecchi e Antonella Arcangeli (Unibicocca – Ispra), mentre le azioni di monitoraggio e raccolta dati sulle tartarughe marine sono gestite dalla stazione zoologica Anthon Dohrn di Napoli . Il coordinamento generale del progetto è affidato all’ Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale , con sede a Roma.

"Fotografare il mare e i suoi abitanti è un’esperienza meditativa – dice Gianluca Tesauro –. Possiamo attendere delle ore in attesa di un avvistamento eccezionale, ma anche la contemplazione del tappeto di onde blu che scorrono lungo la prua della nave è un aspetto altrettanto affascinante del lavoro”. Il progetto Conceptu Maris prevede anche azioni di citizen science , ovvero di coinvolgimento attivo di volontari formati dai ricercatori nelle tecniche di avvistamento. I cittadini hanno così la possibilità di partecipare attivamente alla ricerca scientifica a bordo delle navi Grimaldi. “Come ricercatrice impegnata nel monitoraggio dei grandi vertebrati marini, lavoro a bordo dei traghetti di linea per raccogliere dati cruciali sulla distribuzione e sul comportamento di mammiferi marini, dalla tartaruga comune, Caretta caretta, ad alcune specie di pesci e uccelli pelagici – spiega Marianna Farina, biologa dell’Anthon Dohrn – Questo ci permette non solo di ottenere dati accurati, ma anche di coinvolgere attivamente i cittadini nel processo, avvicinandoli alla biologia marina e abbattendo l’errata convinzione che sia possibile avvistare grandi vertebrati solo negli oceani”.

Il mare rappresenta ancora un grande mistero, e il progetto Conceptu Maris  con le sue rotte di ricerca e studio del Mediterraneo, rappresenta una sfida per la conoscenza scientifica e per la tutela del nostro mare da Tunisi a Gibilterra. “Ispra dal 2007 coordina un network con numerosi enti nel Mediterraneo sia italiani sia stranieri che hanno un protocollo unico di monitoraggio di cetacei, tartarughe e delle loro minacce, quali il traffico marittimo e le plastiche soffici disperse in mare – racconta Roberto Crosti, ricercatore dell’Ispra – Al momento gli enti coinvolti sono diciassette su tutto il Mediterraneo, e il gruppo di lavoro Conceptu Maris si inserisce in questa grande famiglia”

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