Il chip quantistico che riduce gli errori di 100 volte

E' stato realizzato un chip quantistico in grado di ridurre gli errori di oltre 100 volte: è un importante passo avanti per rendere i computer quantistici realmente affidabili. Il nuovo chip a ‘qubit logici’, è stato sviluppato dai ricercatori del Centro di Quantum Computing di Amazon Web Services e presentato a Las Vegas, nell’ambito dell’evento re:Invent. Il risultato apre le porte alla realizzazione di processori quantistici molto più potenti e affidabili rispetto a quelli attuali.

Per eseguire i calcoli, i computer quantistici usano i cosiddetti qubit, bit che a differenza di quelli tradizionali sono composti da un singolo quanto, ma ad oggi uno dei maggiori problemi è riuscire a mantenere i qubit perfettamente isolati dal rumore esterno che può alterarne lo stato e dunque produrre errori.

“Sebbene oggi possiamo costruire sistemi con un numero relativamente elevato di qubit, da centinaia a migliaia, i tassi di errore su tali qubit sono troppo elevati e di fatto ne limitano il numero di operazioni che possiamo eseguire”, ha detto Simone Severini, direttore delle Tecnologie quantistiche di Aws.

I computer quantistici all’avanguardia sono in grado di eseguire circa 1.000 operazioni senza errori, ancora troppi perchè queste macchine possano essere  concretamente utilizzate per la risoluzione di problemi significativi. Il nuovo chip appena presentato da Aws può però ridurre una tipo di disturbi molto comune, detti di inversione di fase o flip, portando a una “riduzione di errori di circa 100 volte”, ha detto durante la presentazione a Las Vegas uno dei vicepresidenti di Aws, Peter Desantis.

Il nuovo chip si basa su cosiddetti qubit logici, mini circuiti superconduttori in cui possono essere fatti muovere e ingabbiati i singoli qubit per il tempo necessario alle operazioni di calcolo,limitandone le interazioni con l’esterno, e dunque errori. “Inoltre – ha aggiunto Severini – la seconda importante innovazione è che il nuovo chip si basa su un’architettura 2D scalabile, quindi è facile realizzare versioni più grandi del chip. Due elementi fondamentali per continuare a fare progressi verso computer quantistici realmente vantaggiosi”.

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